Le giornate di aprile: il punto di non ritorno della mia generazione

Le giornate di aprile – scriverà Enrico Galmozzi in “Figli dell’Officina” – sono tre giorni di imponenti mobilitazioni di massa, estese in tutta Italia, ma che hanno il loro epicentro a Milano. Scontri con la polizia avvengono un po’ dovunque ma a Milano raggiungono particolare virulenza nel corso dei ripetuti tentativi di assalto alla sede del MSI di via Mancini, che alla fine rimarrà seriamente danneggiata, durante i quali undici mezzi blindati dei carabinieri vennero bruciati.

A caldo Rosso scriverà:

Le masse, le nuove generazioni hanno dimostrato di saper vedere dov’è il fascismo: non certo solo laddove vogliono mostrarcelo, ma soprattutto altrove, nella polizia in tutte le strutture dei corpi separati dello Stato, nel riformismo, nel terrorismo della socialdemocrazia e delle multinazionali. E’ questo che nelle giornate di aprile è stato attaccato, è l’ordine istituzionale che è stato denunciato, è l’orizzonte politico della socialdemocrazia e del riformismo che è stato incrinato.”

Per la mia generazione militante le giornate di aprile segnano il punto di non ritorno: come luglio ’60 per i ragazzi dalle magliette a strisce, come Valle Giulia per la generazione 68. E quindi nei prossimi giorni ne parleremo in abbondante dettaglio. Perché certo non ci possiamo contentare dei 15 episodi di cui si contenta la grande ricerca dell’Isodarco “Venti anni di violenza politica”, pubblicata a partire dal 1988. Trenta righe che cominciano con una menzogna (“Varalli vittima di una provocazione neofascista”) e finiscono con un grossolano errore (la data della morte di Rodolfo Boschi, ucciso il 18 e non il 19 aprile). E solo un indecente opportunismo permette di scrivere che è stato ucciso “casaualmente” dalla polizia …

Una cronologia sommaria

16 aprile

DEStra Milano. Claudio Varalli, 18 anni, militante del Movimento studentesco e figlio di operai, viene freddato da un colpo di pistola esploso dal neofascista Antonio Braggion. Il Varalli aveva reagito verbalmente a una provocazione di un gruppo di neofascisti.

17 aprile

17.04.1975 SINistra Milano. Rodolfo Mersi, il sindacalista della CISNAL amico di Gianfranco Bertoli, viene ferito gravemente da un commando di sinistra che lo aggredisce in via Premuda.
DES Torino. Un dirigente di Lotta Continua, Tonino Miccicché, di 25 anni, viene ucciso con un colpo di pistola alla testa da Paolo Fiocco, guardia giurata, attivista della CISNAL.

ORdinePubblico Milano. Una manifestazione promossa da tutte le forze di sinistra nelle vie del centro per protestare contro l’assassinio di Varalli, degenera in una furibonda battaglia. Commandos di alcune centinaia di dimostranti, armati di bottiglie molotov assaltano la redazione dello Specchio devastandola. Dopo aver sopraffatto le forze dell’ordine, devastano anche la sede del MSI in via Mancini. Un ‘autocolonna della polizia, inviata come rinforzo, travolge l’insegnante Gianni Zibecchi uccidendolo sul colpo. Il conducente del mezzo, secondo la testimonianza di numerosi presenti, avrebbe volontariamente puntato su un gruppo di manifestanti. La polizia fa ampio uso di armi da fuoco. Centinaia di feriti e di contusi.

ORP Pavia. La polizia disperde con una dura carica i manifestanti della sinistra extraparlamentare che al termine di un comizio tentano di assaltare una sezione del MSI. Lorenzo Brusotti e Michele Trietilia vengono ricoverati in gravissime condizioni per aver avuto il cranio sfondato dal calcio dei fucili dei poliziotti. Le forze dell’ordine fanno anche uso di armi da fuoco. Decine di feriti tra i dimostranti.
ORP Bergamo. Scontri tra polizia e militanti della sinistra extraparlamentare che tentano di assaltare la sede del M SI. Le forze dell’ordine esplodono raffiche di mitra in aria. Numerosi i contusi.
DIV Ancona. Un ordigno esplosivo al fulmicotone viene rinvenuto dinanzi alla Banca Popolare in via Menicucci.

18 aprile

SIN Torino. Al termine di un comizio della sinistra extraparlamentare un gruppo di manifestanti si scaglia contro la sezione del MSI in corso Francia e dopo aver sopraffatto le forze dell’ordine la devasta.
SIN Milano. Militanti della sinistra extraparlamentare danneggiano la sede del PSI in via della Dogana. Analoghi assalti si verificano contro gli uffici degli onorevoli Bollati e Nencioni del MSI. Infine viene devastata la sede della CISNAL in via delle Erbe. Ferito gravemente il sindacalista Francesco Moratti.

DES Bari. Luigi La Torre rimane ferito in piazza San Ferdinando da un colpo di pistola esploso da un neofascista del MSI. Il La Torre si stava intrattenendo con un gruppo di militanti di sinistra.
DES Roma. Nel corso dell’assalto compiuto da militanti della sinistra extraparlamentare contro la sezione del MSI Flaminio (vedi SIN 18 aprile), Siria Paccino, uno dei protagonisti dell’aggressione, viene gravemente ferito da un neofascista che gli spara alla schiena. Il Paccino resterà paralizzato.

19 aprile

SIN Bologna. Un ordigno incendiario esplode dinanzi alla sede dell’Unione Industriali.
SIN Genova. Bombe molotov vengono scagliate contro l’Associazione Volontari di Guerra in via Assarotti e contro un’auto della polizia.
SIN Milano. Un attacco di militanti della sinistra extraparlamentare devasta la sezione “Prampolini” del PSDI, in viale Jonio. Poco dopo lancio di due bottiglie molotov contro l’Upim di piazzale Cervetto.

DES Cagliari. Sette giovani neofascisti, subito arrestati, sparano da un’auto colpì di pistola contro un gruppo di studenti che sosta in piazza Kennedy. Uno di questi rimane ferito.
ORP Firenze. Nel corso di scontri con le forze dell’ordine al termine di un comizio dell’ Anpi, agenti in borghese uccidono casualmente il ventottenne Rodolfo Boschi. Negli scontri rimane ferito anche l’extraparlamentare Alfredo Panichi, che aveva risposto al fuoco della polizia.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

2 Comments on “Le giornate di aprile: il punto di non ritorno della mia generazione

  1. Dopodiché, scrivere e tramandare ai posteri che “…Varalli aveva reagito verbalmente a una provocazione di un gruppo di neofascisti…” è un falso grossolano… Varalli è stato ucciso mentre, insieme ad altri suoi “v6omoagni”, tentava di tirare fuori dall’auto di Braggion, li stesso, che per difendersi, ha preso una pistola, che teneva in auto, e gli ha sparato dall’interno. Punto.
    Qui “santi” non ce ne sono, da NESSUN LATO…

    • Enrico, è esattamente quello che è scritto nel post: Trenta righe che cominciano con una menzogna (“Varalli vittima di una provocazione neofascista”). Ove mai, dopo il lungo soggiorno a San Domingo avessi difficoltà con l’italiano ti ripeto che parlare di Varalli come una vittima di provocazione neofascista è una menzogna. Ciò detto, a scanso di equivoci, resta il fatto che la narrazione dominante quella è. E io intendo farci i conti. Contestandola, ma sapendo che se una menzogna si consolida produce effetti di realtà con cui fare i conti.

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