Gli incroci di Scalzone: Giangiacomo, Renato e io …

Oreste Scalzone ha così commentato, sulla mia pagina facebook, il lungo post sull’amicizia tra Renato Curcio e Giangiacomo Feltrinelli, dal Sessantotto alla notte di Segrate, ricostruendo le dimensioni del “triangolo”
Mi affascinano sempre un po’ i parallelismi e gli incroci… L’amicizia con Renato sbocciata una sera di primavera (o forse no, autunno — del ricordo dei tempi diffido….), Sessantotto a Roma, all’uscita da un fumoso e anche rissoso dibattito alla “Casa della cultura”all’epoca ancora ‘rossandiana’ |…| ; mentre quella con Giangiacomo fu antecedente, di quando appena uscito dalla clinica giravo con la ”minerva” come una tartaruga : contatto ‘via’ Raoul Morales* poi Nanni Balestrini…il mitico Quindici…, e l’opuscolo ”Studenti Partiti Elezioni politiche” che GGF volle pubblicare nelle sue parallele ‘Edizioni della Libreria’… |
Un evidente parallelismo
Poi, dal Sessantanove e lungo gli anni successivi fino a quel 14 marzo del ’72, un evidente parallelismo di incrocî : tra noi e GianGiacomo non ancora “Osvaldo” fino alla notte di vigilia di Capodanno ’70 a Genova [[ma quante volte l’ho raccontato… qui ricordo solo ‘Frigidaire’ , ‘Biennio Rosso’, le parresiache conferenze-stampa con Franco nei giorni successivi a Segrate nel ’72…, la ‘restituzione’ fattane da Mario, Scialoja, su ”L’Espresso”… ; più tardi la ‘passerella’ tra Renato e Mario da cui “A viso aperto”… E poi, più tardi ancora, le conversazioni a Parigi con Carlo Fitzgerald ‘pupilla dei suoi occhî’, da cui anche nacque “Senior Service”…]].
I giorni convulsi del ’72
E per tornare a quelle giornate del ’72, il vortice di nomi, volti…. Gunther*… altri due compagni più giovani…, Antonio Bellavita….Cecco…., Franco, Augusto Viel, Saba… (e la parresia impone di non omettere nomi ben più tardi divenuti dolorosi… da Valerio, a Fioroni, a Franceschini…). Non ri-parlo di quei giorni del funerale al Famedio del ‘Monumentale’…. Ce n’è un documento dal vivo incastonato da Bellocchio in ”Sbatti il mostro in prima pagina”…
Ricordo interviste su ogni tipo, e il fatto rivelatore che alcun ”inquirente” si sia peritato di convocarmi, fuggendo come la peste un obbligato confronto….
Deliri dietrologici
Bon : vedo che ometto tantissimo, sol per ragioni di lunghezza di un “commento”. Un rigurgito incoercibile mi fa affiorare alla memoria l’intervista di una giovane Bonsanti, Sandra, allora a “Il Mondo”, che già ciangottava delirî dietrologici ma non era in grado di argomentarli… e vediamo dove è arrivata con il libro in uscita da ”Chiare(?!?!)lettere”, roba da palmarès ex aequo con Grassi Gero o Flamigni, vuoto pneumatico e solo ‘Schadenfreude’* peraltro mirata, roba da feccia travagliesca e ‘travaglistica’…..
Si passino le ‘forze di stomaco’….))
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