Dalla Val Susa al Curdistan, per combattere il terrorismo dell’Isis

E’ Davide Grasso, militante storico del movimento No Tav e del Centro sociale Aktasuna il combattente delle YPG, le brigate curde impegnate nel fronte Nord della Siria contro l’Isis e l’esercito turco il “compagno italiano” che lancia un appello per la rottura tra il nostro governo ed Erdogan. Il video è stato diffuso dal sito di una testata storica dell’Autonomia, Infoaut con questo testo di accompagnamento:

Pubblichiamo un video realizzato dalle Ypg in Rojava dove un compagno italiano si rivolge al nostro paese dal fronte di Raqqa spiegando l’attuale situazione nel nord della Siria e rivolgendo un appello alla solidarietà dopo l’invasione turca di Jarablus e i bombardamenti a Menbij. Il compagno si rivolge inoltre ad alcuni politici italiani (Matteo Renzi, presidente del consiglio, Federica Mogherini, commissario europeo agli affari esteri, Staffan de Mistura, negoziatore delle Nazioni Unite per la pace in Siria, e Matteo Salvini, segretario della Lega Nord) sottolineando la loro ipocrisia e le loro responsabilità rispetto all’attuale situazione del Rojava, della Siria, del Medio Oriente e alle politiche riguardanti i profughi. Nel video compaiono anche alcune/i combattenti delle Ypg e delle Ypj che si rivolgono al popolo italiano spronandone la solidarietà per la lotta curda e per la causa confederale in Siria. Il video si conclude con un saluto delle Ypg-Ypj in memoria di Valeria Solesin, la ragazza italiana uccisa dall’ISIS durante gli attacchi di Parigi dello scorso 13 novembre.

Segue la trascrizione integrale del messaggio. Grasso, ricercatore di filosofia e allievo di Maurizio Ferraris, è stato colpito da mandato di cattura con l’accusa di aver occupato una ditta impegnata nel cantiere di Chiomonte: la sua ventilata presenza da latitante al Salone del Libro 2013 – per partecipare alla presentazione di un’opera collettiva che conteneva anche suoi racconti – scatenò molte polemiche, tanto che rinunciò a partecipare, motivando la sua scelta in una lunga lettera pubblicata da notav.info:

Vi ringrazio per aver aggiunto i miei racconti su New York alla montagna di libri contro il Tav, che vede in questi giorni la sua seconda edizione: è un gesto che mi ha fatto davvero piacere. L’altro giorno una mia amica, ridendo di gusto, mi ha detto: “La cosa che mi diverte di più è che tu adesso sia diventato, all’improvviso, uno ‘scrittore’…”. In effetti il primo istinto che ho avuto, quando ho visto che sui giornali mi chiamavano così, è stato quello di diffidarli pubblicamente dal rivolgermi quell’appellativo. Essere definito “scrittore” mi dà come la sensazione di avere una pistola puntata alla tempia, accompagnata da una voce che dice: “Tu ora sei uno scrittore, quindi vedi di comportarti di conseguenza…”. E, ciò che è peggio, non so esattamente quale sarebbe il comportamento conseguente. Forse assumere un certo atteggiamento, darmi un tono, fare l’intelligente, approfittare di ogni occasione per dire, magari, che la cosa più importante nella vita è il dialogo. Non so: quel che è certo, è che il potere sa bene come irreggimentare e depotenziare le nostre capacità creative, affidandoci inutili etichette, nel momento stesso in cui riesce a estrarre da noi un valore; e si badi che, proprio come il valore, questa strana irreggimentazione appare inesistente o innocua perché è impalpabile. La presenza del movimento alla presentazione del mio libro al Salone, in ogni caso, mi ha salvato ben presto da ogni preoccupazione, mettendomi subito a mio agio: appena qualcuno di voi ha preso la parola, i giornalisti hanno tirato una croce, sui loro taccuini, sopra la parola “scrittore”, e l’hanno sostituita con “terroristi”…

C’è dell’ironia nel fatto che tre anni dopo lui sia riconosciuto come il primo combattente italiano contro il terrorismo dell’Isis sul fronte siriano (ma ce ne sono altri…).

 

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

2 Comments on “Dalla Val Susa al Curdistan, per combattere il terrorismo dell’Isis

  1. Buongiorno.
    Sono la mamma di Davide e la ringrazio per il suo articolo su di lui.
    Sono contenta di leggere considerazioni razionali sulle attività di mio figlio .Sono sicura, e non per il fatto che sono sua madre,che Davide non è quello che vorrebbero dipingere in molti….ed anche del fatto che possiede una grande dignità e coerenza, dimostrata in ogni occasione.

  2. Buongiorno.
    Sono la mamma di Davide e la ringrazio per l’articolo su mio figlio.
    Non sono in molti a scrivere sulle sue attività in un modo razionale e vicino alla realtà.
    Sono certa, e non perchè sono sua madre, che Davide possiede una grande dignità e coerenza, dimostrata in ogni occasione.

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