Roma, 21 maggio 1977: un tranquillo giorno di guerra civile a bassa intensità
Roma è da tre mesi ormai in stato d’assedio più o meno conclamato. Dal 21 aprile, omicidio dell’agente Passamonti la maglia di ferro stesa da Cossiga è ancora più soffocante, fino al showdown del 12 maggio, coronato nell’omicidio di Giorgiana Masi. Eppure continuano le piccole guerriglie quotidiane, nello scontro per il controllo dei quartieri tra compagni e camerati, nella sfida del Movimento contro le istituzioni. La sera del 19 i fascisti hanno sparato nel mucchio a piazza Igea, ritrovo dell’autonomia di roma nord, la sera dopo i compagni hanno risposto ferendo gravemente alla schiena Enrico Tiano, che stazionava davanti alla sezione del Msi alla Balduina con altri camerati. Il colpo su colpo a Roma Nord si trascina da dieci giorni, dopo la battaglia di strada al Don Orione e la sparatoria al tribunale con due giovani fascisti arrestati, tra cui Francesco Bianco. Ecco la sequenza degli attentati secondo l’Unità:
La notte dei fuochi
PRIMAVALLE ORA IMPRECISATA – Un commando di Lotta armata per il comunismo fa esplodere un ordigno confezionato con bombolette di gas davanti alla sezione del Msi a via Svampa.
MONTEVERDE ORE 00.35 – Da una 850 bianca partono numerosi colpi di pistola contro 4 militanti del Pci che stazionano su una panchina dopo essere andati insieme in pizzeria
TRIONFALE ore 4.30 – Una bomba ad alto potenziale distrugge la sede del Pdup a via Pomponazzi
La seconda ondata
CENTRO STORICO ore 19 – Centro storico, un commando di una trentina di camerati assalta la Libreria Feltrinelli. Sono distrutte tutte le vetrine, vandalizzati molti banchi di libri. Prima di andarsene gli autori del raid lanciano volantini del Msi.
TUSCOLANO ore 21 – Lanciate due molotov contro la sede di quartiere della Democrazia cristiana
PRIMAVALLE ore 22 – Lancio di bottiglie molotov contro il comando dei vigili urbani che ha sede nei locali della XIX circoscrizione, a via Battistini, rivendicato dalle UCC
PS: Dario Mariani, quadro storico della controinformazione romana, racconta:
due azioni incendiarie di quella stessa notte a Primavalle … due diversi gruppi di “orfani” di Morucci che era da poco passato alle Br, uno strettamente locale e l’altro della vicina Monte Mario.. Si trovano, mettendosi vicendevolmente in pericolo, ad agire negli stessi minuti ed a brevissima distanza. Senza che vi fosse il minimo coordinamento anche solo informativo tra loro … La dice lunga sul fatto che c’era il top dello “spontaneismo”, i cosiddetti “cento fiori” . Quasi negli stessi minuti a Balduina agiscono invece esponenti di un piccolo gruppo m-l fortemente strutturato e militarizzato. Provenienti addirittura da fuori Roma, forse “chiamati” e forse no . Al punto che non mi sentirei nemmeno di giurare che quella sparatoria fosse davvero la risposta a quella fascista della sera prima a Piazza Igea, dove il gruppo m-l che dicevo non era stato direttamente coinvolto .
Adesso si vive tensione per il covid19,ma in quell’epoca non era molto meglio…nel ’77 avevo 5 anni non ricordo nulla…i miei ricordi partono dal marzo ’78, dai tempi del “affaire Moro”….