Guerra razziale a Dallas. Il cecchino è un fan del rap militante
Il sospetto killer della strage di Dallas era infuriato per le recenti uccisioni di neri da parte della polizia, con i bianchi in generale e voleva uccidere poliziotti bianchi. Così il capo della Polizia di Dallas, David Brown, in conferenza stampa, ha confermato quanto era apparso immediatamente evidente: un delitto dell’odio, una feroce rappresaglia che affonda la sua radice nella brutalità poliziesca contro la comunità afroamericana. E’ stato identificato l’autore della strage di poliziotti a Dallas, poi ucciso dalle forze dell’ordine, usando un robot con un un ordigno.Si tratta di Micah Xavier Johnson, 25 anni, un reduce dall’Afghanistan, dove ha servito per un anno nel Genio, come carpentiere muratore, incensurato, residente nell’area di Dallas, e senza legami con gruppi terroristici. E’ attribuita a Micah Johnson una pagina Facebook, ora inaccessibile, priva di informazioni personali di rilievo e di post, ma ricca di immagini inneggianti al Black Power e alle formazioni storiche del rap militante americano di fine anni Ottanta e Novanta. Come i Public Enemy, con cui il Micah Johnson titolare del profilo Facebook è anche ritratto in una sorta di selfie, assieme a Professor Griff, un membro del gruppo.
E’ finita così in un bagno di sangue la manifestazione di protesta tenuta ieri sera a Dallas contro le uccisioni di afroamericani da parte di poliziotti negli Stati Uniti: al termine delle dimostrazioni, quando erano circa le 21 (le 3 del mattino in Italia) un cecchino ha cominciato a sparare, in stile “agguato”, sulla polizia uccidendo cinque agenti, ferendone altri sette (due donne) e due civili.
Per ore c’è stato un assedio in un garage di Dallas tra un sospettato, asserragliato dentro l’edificio, e la polizia: l’uomo avrebbe riferito che “ci sono bombe piazzate in città”. L’uomo è stato poi “neutralizzato” usando un robot con esplosivo. Il centro della città è stato poi chiuso ma finora le ricerche per possibili esplosivi hanno dato esito negativo.
“Alle 20:58 si è verificato l’incubo peggiore”, ha detto durante una conferenza stampa il sindaco di Dallas Mike Rawlings sottolineando che un totale di 12 agenti sono stati colpiti da cecchini edue civili. Sul posto, ha precisato, al momento della sparatoria c’erano 100 poliziotti. In un primo momento si pensava che a sparare fossero state solo due persone, ma successivamente Brow, ha affermato che i “cecchini” erano quattro. Alla fine si è arrivata alla conclusione che invece si trattava di un “lone wolf” Dopo la strage sono state fermate alcune persone persone, tra cui una donna. Un sospetto che era stato fermato dopo essersi costituito, Mark Hughes, è stato poi rilasciato. Dopo l’attacco la polizia aveva diffuso una sua fotografia in cui l’uomo aveva un fucile in mano. Nessuno dei fermati sta al momento parlando con gli inquirenti.
“Alcuni poliziotti sono stati colpiti alla schiena”, ha sottolineato Brown: “Il piano era di ferire e uccidere il maggior numero di agenti possibile”, ha detto senza fornire alcuna ipotesi sui motivi dell’attacco. “Sembrava un’esecuzione – riferisce alla Cnn un testimone, Ismael Dejesus, che ha visto e filmato parte della scena dalla sua camera di albergo a Dallas -: ho visto un uomo scendere da un Suv, in abbigliamento ‘tattico’, con un fucile Ar-15”. Si è diretto “verso un agente che era a terra e gli ha sparato forse tre-quattro volte alla schiena. E’ stato orribile. Sembrava un attacco pianificato, l’uomo era preparato, sapeva dove stare, aveva molte munizioni”.
Il movimento Black Lives Matter (Le vite dei neri contano) ha condannato l’attacco di Dallas sottolineando che l’organizzazione impegnata a contrastare la brutalità dei metodi della polizia contro gli afroamericani “si batte per la dignità, la giustizia e la libertà. Non l’omicidio”.
Quello di Dallas “è stato un attacco feroce e premeditato”, ha detto il presidente Obama. Le uccisioni degli afroamericani da parte della polizia ”non sono una questione solo nera o ispanica, ma americana”. “Tutte le persone imparziali dovrebbero essere preoccupate della frequenza con cui la polizia uccide gli afroamericani”, ha osservato. I neri uccisi dalla polizia sono il doppio dei bianchi in Usa, ha detto Obama.
Fonte: Ansa
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