Kansas, l’omicida di massa antisemita è un ex “collaboratore di giustizia”

E’ un leader della zona grigia del suprematismo bianco – a metà tra formazioni fasciste e area del Klan – il protagonista del raid antisemita che ha portato all’omicidio di tre ebrei nell’area suburbana di Kansas City. Una biografia completa di Glenn Miller è rintracciabile nel formidabile database del Southern Poverty Law Center (SPLC), la maggiore organizzazione di difesa dei diritti civili degli afroamericani. Proveniente dai ranghi del Ku Klux Klan, Gran dragone di una delle tante frazioni in cui si era diviso il movimento negli anni Settanta, anima il White Patriots Party, una organizzazione paramilitare collegata alla Fratellanza silenziosa, meglio noto come “l’Ordine” il primo gruppo che pratica la lotta armata da destra, all’inizio degli anni Ottanta, mettendo assieme i migliori quadri operativi delle diverse organizzazioni della destra radicale americana (Aryans Nation, National Alliance, il gruppo fondato da William Pierce, l’autore dei Diari di Turner che ispirano sia l’Ordine, sia la strage di Oklahoma City, ex Klansmen). Il gruppo di Miller è quello che riceverà il maggiore contributo finanziario tra la rete delle diverse organizzazioni collegate al movimento clandestino: ben trecentomila dollari.

“Ma, nel 1987, mentre è ancora libero su cauzione, Miller sparisce e diventa clandestino. Scrive una dichiarazione di guerra ai sostenitori, esortando “i guerrieri Ariani di The Order” a uccidere i “nostri nemici” e stabilì unj sistema a punti per ogni omicidio. Gli obiettivi erano: “Niggers (1), Traditori della razza bianca (10), Ebrei(10), Giudici (50) Morris Seligman Dees (888) [il leader dell’Splc].” Firmò la dichiarazione “Glenn Miller, membro leale di ‘The Order.’

Arrestato poco dopo con un carico di armi, Miller accetta di collaborare con la Procura ed è il principale teste di accusa nel processo per cospirazione che veda alla sbarra, nel 1988, 14 tra i principali leader del suprematismo bianco, accusati di essere stati tra gli ispiratori della Fratellanza silenziosa. Il processo si concluderà con un nulla di fatto per la difficoltà di dimostrare la cospirazione.

Qui comunque ricostruisco la storia della Fratellanza silenziosa (dal volume In God we kill, Jamm edizioni, 2002, Napoli)

La fratellanza silenziosa

L’avanguardia della lotta armata, all’inizio degli anni ’80 è Robert Mathews, il fondatore della Bruder Schweigen, la Fratellanza silenziosa (BS)[i]. Non ha ancora trent’anni ma è già un leader carismatico. Figlio di un militare, a 11 anni è già iscritto alla JBS dell’Arizona, a 17 – attratto dal conservatorismo del culto – diventa mormone. Frustrato dal mancato accesso a West Point, si becca la prima condanna nel 1973: si è rifiutato di pagare le tasse ma lo scoprono perché a 17 anni dichiara dieci dipendenti per un’azienda da 4 acri. Il primo gruppo in cui milita è l’antisemita Figli della Libertà: credono che gli ebrei abbiano svuotato le riserve auree di Fort Knox. Mathews è uno dei primi survivalisti: si allontana da Phoenix perché è convinto che le metropoli sono una trappola mortale in caso di guerra civile o di catastrofe nucleare. In un paesino di montagna dello Stato di Washington, ai confini col Canada, Metaline Falls, trova lavoro in miniera e si sposa. Entra in contatto con la Chiesa di Butler, milita come reclutatore in NA. Attorno alla sua personalità carismatica si aggregano quadri frustrati dalla passività. Tra questi spicca David Lane. Un uomo maturo, con una storia drammatica alle spalle: padre alcolizzato e poi scomparso, madre costretta a prostituirsi, affidato a un pastore luterano che lo costringe a ore di servizio ecclesiastico inutile. Il matrimonio con la majorette capo del suo college non va avanti: “Avevamo poco in comune: io ero un buon amante, lei aveva gambe da far risorgere vecchi cadaveri da tombe dimenticate”[ii]. Percorre la trafila del militante d’estrema destra anni ’60: JBS poi i KKKK di Duke. Quando approda a AN nel 1981 ha già 43 anni. La carriera è rapida: un anno come organizzatore in Colorado, un anno alla sede centrale di Hayden Lake come ministro della propaganda, poi il ritorno in Colorado come leader di Stato, e l’insoddisfazione serpeggiante lo spinge a occuparsi anche della neonata WAR di Tom Metzger. Nei primi mesi del 1983 conosce Mathews e stringono subito.  

La mancata reazione per l’omicidio di un dirigente delle Posse, Gordon Kahl[iii], è l’occasione per il passaggio all’azione. La Fratellanza è fondata in una notte di plenilunio a settembre, ricalcando i rituali pagani. In un bosco 9 guerrieri ariani giurano in cerchio intorno a una bambina, simbolo della purezza della razza[iv]. Come i cavalieri teutonici, l’ordine religioso-militare medievale che è alle origini della Prussia, eletti dalle SS come primi antesignani. La BS passerà alla cronaca come l’Ordine, ispirato nel nome e nelle funzioni al circolo interno dell’organizzazione protagonista dei Diari di Turner, metà corpo d’élite, metà conventicola iniziatica. Il percorso è fissato con precisione in otto tappe: 1) reclutamento 2) bottino di guerra 3) addestramento e accumulo di armi 4) organizzazione legale 5) omicidi 6)legge marziale e guerra di guerriglia 7) istituzione di una homeland bianca nel Pacifico NordOvest 8) rivendicazione di tutta la terra a Nord del Rio Grande. Saranno fermati a metà strada.

Il finanziamento inizia nello stato di Washington, unendo utile economico e messaggio politico, ma la rapina al porno-shop frutta poche centinaia di dollari. I primi soldi veri (25mila dollari) li porta un colpo solitario di Mathews (anche in seguito si assumerà sempre il ruolo più pericoloso in azione). La progressione è rapida. Il primo assassinato[v], il 18 giugno 1984, è David Berg[vi], coraggioso conduttore radiofonico ebreo di Denver, colpevole di avere offeso Lane chiamandolo “malato” e “patetico”[vii]. Il tentativo di falsificare dollari – per destabilizzare il sistema: altra idea ricavata dai Diari – nella centrale di Hayden Lake è un fallimento. Il primo colpo grosso (3,6 milioni di dollari prelevati da un furgone Brinks’ in California, il 19 luglio: il responsabile del caveau è un militante) segna l’inizio della fine. La rapina è audace e di apparente professionalità (traffico bloccato sull’autostrada con le armi spianate, dieci auto usate per trasportare il bottino) ma una distrazione è fatale: una pistola comprata con un documento vero è dimenticata sul posto. Gli investigatori hanno una facile traccia per identificare in 15 giorni sette dei 12 uomini d’oro proprio quando le casse piene consentono il salto di qualità, con tanto di stipendio (20mila dollari l’anno) per i militanti e premio di produzione (30mila dollari per i rapinatori) e l’acquisto di due terreni per l’addestramento. Dal NordOvest si allargano al profondo Sud: in Louisiana reclutano Klanmen stanchi dell’inazione, in Alabama preparano l’omicidio dell’avvocato Dees. BS ha ormai raggiunto i 50 membri clandestini e costruito una robusta rete di supporto con militanti “non sotterranei”. I fratelli silenziosi provengono dai ranghi di AN, NA e Klan[viii]. I criteri di reclutamento sono rigorosi, racconterà 20 anni dopo il responsabile della sicurezza Richard Scutari: o amici personali di vecchia data dei clandestini o “membri altamente raccomandati da un’organizzazione guidata da un nostro “legale””[ix] e devono superare un test di stress della voce. Il progetto prevede una rete militante non coperta che fiancheggi i clandestini e così una quota significativa del bottino finisce nelle tasche dei leader pubblici: 50mila dollari vanno a Pierce, 40mila a Butler, 300mila a Glenn Miller[x], l’organizzatore del WPP, coinvolto nel 1979 nell’omicidio di cinque dimostranti anti-Klan in Nord Carolina, 15mila a un ex Gran Dragone del Michigan, Robert Miles, 300mila a Tom Metzger. Secondo i calcoli degli investigatori alla rete legale potrebbero essere finiti due milioni di dollari di cui si sono perse le tracce. Gli addetti al reclutamento, Mathews e Scutari, non ce la fanno a incontrare tutti i candidati. I progetti sono ambiziosi: si passa all’organizzazione per cellule (e questo eviterà l’arresto di metà dei clandestini), si lavora un altro colpo alla Brinks’ stavolta da 20 milioni di dollari, si avviano contatti internazionali con i fondamentalisti che hanno ucciso il presidente Sadat. Ma il cerchio si stringe.

Mentre i militanti si lamentano della durezza dell’addestramento, uno dei fondatori parla delle rapine con la ragazza, un altro è ferito in un conflitto a fuoco. Anche Mathews è colpito a una mano durante una sparatoria a Portland. Agli inizi di dicembre riunisce una conferenza di organizzazione nella baia di Seattle, su un’isola stretta e lunga, che ha due sole vie di fuga (a nord un ponte, a sud un traghetto). Ha già scelto la via del martirio: ha appena sottoscritto una polizza da 50mila dollari intestata a William Pierce e a un altro ufficiale di NA, John Ireland; dopo pochi giorni congeda i militanti e si prepara al sacrificio finale[xi]. Resiste per 35 ore sparando contro 200 federali, muore carbonizzato l’8 dicembre nell’incendio scatenato dai lacrimogeni lanciati per stanarlo. La banda è liquidata in un anno[xii] ma produce imitazioni organizzative[xiii] ed emulazioni individuali[xiv]. Sulla distanza si trasformerà nel mito dell’intero movimento armato. A David Lane, condannato a 190 anni di carcere, si deve il cosiddetto slogan delle 14 parole “Dobbiamo assicurare l’esistenza della nostra gente e un futuro per i bambini bianchi”, che costituisce il mantra degli Hammerskin. Il carcere ne aumenta la statura: è tra i primi ad abbandonare l’angloisraelismo per ritornare alla “religione dei padri”: il paganesimo nordeuropeo, da lui ribattezzato Wotanvolk. Ha un alto senso della sua missione:“Tutti gli antichi insegnamenti hanno detto che la vecchia e naturale sapienza tornerà e ci sarà un uomo che verrà a questo scopo. Deve essere qualcuno con l’intelligenza per dare forma a una rivoluzione. E io sono quell’uomo”[xv]. Dalla cella di massima sicurezza Lane cura una newsletter mensile, Focus Fourteen, i cui testi sono immessi in Rete, nel sito 14 Word Press, che ha lo stesso host di AN. Nel luglio 2001, giustificandosi con l’esigenza di occuparsi della famiglia, annuncia il ritiro. Ma la possibile data di scarcerazione è il 2035, quando dovrebbe avere 97 anni…

Per i capi dell’Ordine, pervicaci nel ruolo di leader morali, la libertà è solo una virtualità. A Richard Scutari, infatti, è negata la scarcerazione sulla parola. Lui non si scompone: mentre vari gruppi di solidarietà, dal WCOTC al Volksfront  battono cassa per il fondo di difesa, fa sapere che aspetterà il 2026. E continua a scrivere di rivoluzione: “La seconda strada è lo sviluppo di un’azione seria e dedicata orientata all’esercito di guerriglia clandestino. A causa delle presenti circostanze non posso entrare in dettaglio. La lotta armata può vincere solo quando viene da forze di guerriglia clandestine ben disciplinate”[xvi].  In 15 anni di prigione, Scutari è rimasto sempre sulla breccia: ultimo arrestato, nel marzo 1986, ha trascorso solo 27 mesi senza restrizioni, poi celle di punizione o regime di massima sicurezza. Trovando il tempo di tentare due evasioni, accollarsi il sospetto di esecuzione di un “traditore della razza”, essere massacrato di botte a tradimento da una ciurma di galeotti neri, decisi a punire il suo ruolo di santone del neopaganesimo[xvii], considerata una religione satanica. Pur essendo evidente dai video che è stato vittima e non partecipe a una rissa è l’unico punito con la segregazione. Scutari, 12 anni come sommozzatore nella Marina, istruttore di arti marziali e di tiro al bersaglio per i gruppi ultrà agli inizi degli anni ’80, è l’ultimo entrato nel gruppo dirigente di BS, reclutato personalmente da Mathews nel giugno 1984, ma è subito assunto al rango di capo della sicurezza ed è tra i dodici partecipanti al “colpo grosso”.



[i] Il nome è ispirato a un libro sulle Waffen-SS: “Wenn Alle Bruder Schweigen” (Quando tutti i fratelli tacciono), il primo verso dell’inno.

[ii] Scheda personale in Extremism in America, dossier pubblicato nel sito web www.adl.org.

[iii] Vedi capitolo 8

[iv] La formula è scritta da Mathews: “Io, libero Uomo Ariano, giuro sulle verdi tombe dei nostri antenati, sui figli ancora nel ventre delle nostre mogli, sul trono di Dio Onnipotente – è sacro il suo nome! – di unirmi in una Santa Unione con i Fratelli in questo cerchio. Dichiaro che da questo momento non ho paura della morte, né dei nemici; che ho il sacro dovere di fare il necessario per liberare la nostra razza dall’Ebreo e di conquistare la vittoria totale per la Razza Ariana. Io, Guerriero Ariano, giuro completa segretezza verso l’Ordine e totale lealtà verso i miei camerati”.

[v] In realtà il primo omicidio è l’esecuzione di un simpatizzante, Walter West, un ubriacone da bar che ha profanato il nome di BS non rispettando la consegna del silenzio.

[vi] Il mitra per l’esecuzione è preparato dal responsabile dell’addestramento di BS, Randell Rader, nell’officina di CSA.

[vii] La vicenda ispira un film a Oliver Stone, Talk radio nel 1988.

[viii] Due dei fondatori, Richard Kemp e Bill Soderquist, sono membri di NA, come altri due militanti Mike Norris e Mark Jones e l’informatore Tom Martinez, che non fa parte di BS.

[ix] L’intervento, pubblicato da Sigrfrida.net, nel supplemento n.13, è reperibile solo attraverso i motori di ricerca, perché il sito è stato chiuso, anche se molti materiali sono stati riversati nelle pagine web di gruppi neopagani e di solidarietà con i “prigionieri di guerra”. E’ una replica polemica a un articolo di Eric Hollyoak, un militante di NA, Gli errori della resistenza senza capi.

[x] Miller accetterà di collaborare con la giustizia e sarà uno dei testimoni d’accusa nel processo per cospirazione contro i “padrini” del movimento.

[xi] Nel suo ultimo messaggio conferma di aver scelto di immolarsi: “Perché tanti uomini sono ansiosi di distruggere la propria specie per beneficiare gli ebrei e i bastardi. Ho visto tre agenti FBI nascondersi dietro alcuni alberi. Avrei potuto facilmente ucciderli. Mi sembrano di un buon ceppo razziale ma tutti i loro talenti sono dati a un governo che apertamente cerca di imbastardire la razza di cui questi agenti sono parte. Sono stato un bravo soldato, un guerriero senza paura. Morirò con onore e raggiungerò i miei fratelli nel Valhalla”.

[xii] Nell’autunno 1985 10 militanti subiscono condanne pesanti in un megaprocesso a Seattle, da 40 a 100 anni. Per l’occasione mille simpatizzanti sfilano dietro lo striscione: We love The Order. In 11 si dichiarano colpevole per ottenere sconti. Nel processo separato per l’omicidio Berg sono condannati a 150 anni David Lane e Bruno Pierce (l’omicida), mentre sono assolti Jean Craig, l’unica donna, sospettata del pedinamento e Richard Scutari che in cambio dell’impunità della moglie, per evitare che la figlia di tre anni finisse in orfanatrofio, conclude un accordo giudiziario per le attività di BS e concorda una condanna a 60 anni.

[xiii] Nel 1986 la Fratellanza silenziosa Forza d’urto II, fondata dal capo della sicurezza di AN, David Dorr, compie una serie di attentati in Idaho.

[xiv] Nel Natale 1985, a Seattle, David Rice uccide a coltellate Charles Goldmark, sua moglie Annie e i loro figli di 10 e 12 anni nella convinzione che fossero ebrei.

[xv] Scheda personale in Extremism in America, dossier pubblicato nel sito web www.adl.org.

[xvi] Idem

[xvii] In una lunga intervista a Magnus Söderman, della branca svedese di Wotansvolk, pubblicata in Sigrdrifa, Scutari racconta la conversione, ispirata dalla lettura di un libretto scritto sotto pseudonimo da Heinrich Himmler, Voci dei nostri antenati, e il proselitismo religioso e culturale svolto in carcere: il neopaganesimo, junghianamente, è coniugamente ai temi dell’orgoglio del retaggio ancestrale. Scutari osserva che l’angloisraelismo di cui era seguace all’epoca di BS, si scontrano con le evidenze archeologiche e storiche: gli Ebrei sono semiti e non indoeuropei (mentre potrebbero esserlo stati Amoriti, Galilei e Filistei). Comunque, dopo lo smarrimento dell’Arca, durante la cattività babilonese, i testi biblici di Mosé sono stati integrati da Ezra, scriba nella biblioteca di corte, con tradizioni ariane (il figlio abbandonato nel fiume).

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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