17 aprile 1975: la polizia spara a Pavia e Bergamo per difendere le sedi missine

A Pavia la polizia disperde con una dura carica i manifestanti della sinistra extraparlamentare che al termine di un comizio tentano di assaltare una sezione del MSI lanciando bottiglie molotov. Due compagni sono ricoverati in gravissime condizioni per aver avuto il cranio sfondato dal calcio dei fucili dei poliziotti. Le forze dell’ordine fanno anche uso di armi da fuoco. Decine di feriti tra i dimostranti.

Gli scontri più duri a Bergamo

A Bergamo già la mattina un enorme corteo studentesco si è concluso con scontri sotto la sede del Msi. Un folto gruppo di compagni ha superato lo sbarramento. Solo lo spessore della porta blindata ha impedito che la sede missina venisse distrutta. Nel frattempo andavano in fiamme le bacheche del « Secolo d’Italia» nel centro della città. A Lovere, nelle valli
bergamasche, la sede del Msi è stata assaltata, e tutto il mobilio, portato
per strada, è stato dato alle fiamme.

Nel pomeriggio, a Bergamo, si sono avuti gli incidenti più gravi, dove la
polizia e i carabinieri hanno cercato più volte di uccidere. Dopo che migliaia e migliaia di compagni avevano girato per tutte le strade, sotto la sede del «Giornale di Bergamo», di proprietà del cementiere fascista Pesenti, la polizia ha caricato duramente.
I compagni hanno resistito, e a questo punto un reparto di Ps ha aperto il
fuoco con i mitra ad altezza d’uomo. Solo per ca so non ci sono stati morti e feriti. Di nuovo, davanti alla sede del Msi, questa volta i carabinieri, hanno fatto uso delle pistole contro altre centinaia di dimostranti che si erano attestati in quel punto.

Nel resto di Italia

A Bologna un corteo di migliaia di studenti si conclude con un presidio sotto la federazione del Msi.

A Varese nella notte lanciate due molotov contro la sede missina.

A Bari un fascista spara per strada e ferisce un passante.

Per approfondire

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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