L’ebreo accoltellato, il demone islamista e il sicario biondo
L’agguato di Milano, con l’accoltellamento di un giovane ebreo ortodosso, genero di uno dei rabbini della locale comunità israelitica, ha generato un immediato stato d’allarme, con l’incremento significativo della vigilanza ai numerosi obiettivi sensibili. Si è fatta subito strada la suggestiva ipotesi di una “intifada dei coltelli” di esportazione e la testimonianza del primo soccorritore che ha parlato di un giovane biondo, magro, dalla pelle chiara, non è riuscita a raffreddare gli entusiasmi. Puntuale è arrivata la richiesta di condanna a cui non si è sottratto il presidente del Centro culturale islamico di viale Jenner. Ma a meno di pensare che il sicario “biondino” sia un convertito come il boia inglese dell’Isis fulminato da un missile americano (si spera) francamente i musulmani sembrano entrarci poco e quindi dovrebbe essere più fruttuoso lavorare sulle piste alternative:
1. un nazista dell’Illinois/lupo solitario
2. uno psicopatico più o meno ossessionato dagli ebrei (ce ne sono in giro)
3. uno che per qualche imperscrutabile ragione era molto arrabbiato con la vittima (succede).
E’invece, in tutta evidenza, più semplice e spendibile fomentare l’allarme sociale, tra blitz antiterrorismo internazionale e ossessioni securitarie montanti …
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