“L’Isis sposta a destra la Francia”. Ma il Front National era da tempo al 30% …

Chissà se Al Baghdadi ha lo stesso vezzo che portava Bin Laden a seguire continuamente le notizie dall’Occidente sulle grandi all news internazionali. Nel caso, il Califfo è stato lì a seguire dal suo spartano buen retiro, magari su France24 internazionale , i risultati delle elezioni francesi? Di sicuro Il Califfo non ha brindato; ma di soddisfazione in quel di Siria deve essercene stata: la affermazione della destra nelle urne europee è una delle conseguenze che Al Baghdadi aveva previsto ed auspicato nei suoi piani di destabilizzazione e conquista dell’Europa. Come riporta Maurizo Molinari nel suo ultimo libro “Jihad”, il dominus dell’Isis nei suoi recenti discorsi ha più volte illustrato fra le tante conseguenze positive degli attacchi all’Europa, l’ascesa dei partiti di estrema destra nelle urne. Ascesa che creerebbe , nelle previsioni dell’Isis, condizioni di intolleranza tali in Occidente da radicalizzare un numero sempre maggiore di giovani mussulmani.

Lucia Annunziata rilanciando il futuro direttore della Stampa non ha dubbi. E non ne lascia neanche il titolo del suo editoriale per l’Huffington Post: L’Isis sposta a destra. Sciocchezze. Caso mai l’Isis ha spostato qualche voto dalle parti di Holland. Partiamo da questo sondaggio del 13 ottobre, diffuso da Termometro politico:

Il Front National alla prova del governo? Una prospettiva concreta persino per i suoi più acerrimi avversari. Considerata “a furor di sondaggi” già al secondo turno delle Elezioni Presidenziali del 2017, la destra populista diMarine Le Pen potrebbe conoscere l’ennesimo exploit già a dicembre in occasione delle Regionali, per le quali la campagna elettorale scatterà il prossimo 6 novembre. Secondo un’indagine dell’istituto IFOP, commissionata dal Journal du Dimanche, il partito della Le Pen arriverebbe in testa allo scrutinio (in base alla media nazionale) con il 31% dei voti. Nello specifico, la prospettiva di un successoFN anche al secondo turno è data per concreta in due regioni: Nord-Pas de Calais e Provence-Alpes-Cote d’Azur.

Sondaggio abbastanza azzeccato, visto che nelle due aree sono candidate le due Le Pen e che entrambe hanno superato il 40% al primo turno. Venti giorni dopo è diffuso un altro sondaggio, commissionato da Figaro e divulgato in Italia da Imola Oggi:

Alla domanda su quale partito hanno intenzione di votare al primo turno delle elezioni regionali del 13 dicembre prossimo, il 28 per cento dei francesi intervistati nel sondaggio si sono pronunciati in favore del Fn: un punto percentuale davanti addirittura alla coalizione di centro e destra tradizionale formata dai Repubblicani con l’Udi ed il MoDem che si attesta al 27 per cento complessivo. Molto piu’ staccato nelle intenzioni di voto il Ps, con solo il 21 per cento; e ancora piu’ indietro le liste dei Verdi, con l’8 per cento, e quelle del Fronte di sinistra (Fg) fermo al 6 per cento.

Il voto reale premia con circa due punti in più i socialisti mentre esce confermato il dato repubblicano e lepeniano. Siamo comunque ancora nella forchetta di approssimazione prevista per le rilevazioni demoscopiche. In buona sostanza l’offensiva del terrore non ha spostato voti se non favorendo leggermente i socialisti perché la Francia è un paese serio e Marine Le Pen ha preferito, piuttosto che lucrare a breve speculando sull’onda emotiva, confermare la sua scelta per un partito a vocazione maggioritaria ed esaltare i temi dell’unità nazionale contro il pericolo islamico…
Qualcosa da ridire c’è anche sul ceto politico della destra italiana che ora si intesta la vittoria ma che si guarda bene dall’accettare di correre il rischio di giocarsi in prima persona la partita. Le due Le Pen hanno portato il Front oltre il 40% nelle due Regioni in cui si sono presentate. Gli aspiranti leader del centrodestra invece non si candideranno sindaci nelle due capitali d’Italia … Un errore politico madornale.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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