Lo scandalo Etro. Quando il br pentito era autorevole teste in commissione Moro

“Meglio mani sporche di sangue che di acqua“. Per questa frase l’ex brigatista rosso Raimondo Etro è stato cacciato dallo studio di  La7 dove Massimo Giletti conduceva Non è l’Arena. La frase è tratta da un romanzo di Graham Greene, con un riferimento alla vicenda di Ponzio Pilato che, per non decidere sulla morte di Cristo, si lavò le mani con l’acqua, in uno dei gesti più iconici della storia dell’umanità. Il fatto di sporcarsi le mani di sangue era stato inteso come la decisione di dedicarsi alla lotta armata, piuttosto che restare inermi.

Una frase molto forte che è stata interpretata in maniera letterale, considerato il passato di Etro, che ha subito una condanna a 20 anni nell’ambito del processo sul sequestro di Aldo Moro. Una frase che ha provocato indignazione tra gli ospiti della trasmissione come Luca Telese, e Daniela Santanché, esponente di Fratelli d’Italia. E proprio loro hanno chiesto l’allontanamento di Etro dallo studio. In precedenza il brigatista pentito aveva già indignato Telese per la sua ostinazione nel difendere le offese sessiste a Rachele Mussolini (“meglio nota come la zoccola di via Veneto”).

Ma Etro non ha le mani sporche di sangue

C’è un aspetto grottesco in questa vicenda. Perché chi ieri ha rivendicato la dignità dello sporcarsi le mani con il sangue, rispetto al non assumersi responsabilità, è la stessa persona che 40 anni fa venne meno all’ultimo minuto al compito assegnatogli di ammazzare il giudice Palma, perché non ce la faceva, e fu sostituito da Prospero Gallinari.

Le sue bugie avallate dal commissario Grassi

Ed è lo stesso personaggio considerato attendibile testimone dalla seconda commissione Moro. Quella diretta da Fioroni e che ha preteso di riscrivere la storia del sequestro e dell’omicidio inseguendo le più paranoiche fantasie e dietrologie. In quel periodo Etro è stato grande supporter del commissario dem Gero Grassi, con tanto di siparietto nel corso della sua audizione. Quando ho segnalato una plateale menzogna avallata puntualmente dal parlamentare (“dovevano darle un premio”) sono arrivati gli insulti sessisti (ovviamente mi ha dato del “frocio”). Non c’è bisogno di aver completato un training in analisi per capire che il brigatista pentito ha avuto qualche problema con la madre.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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