14 dicembre, un giorno maledetto per la lotta armata
Il 14 dicembre 1976, agguato al vicequestore dell’Antiterrorismo di Roma Alfonso Noce. I Nap uccidono un agente della scorta, Prisco Palumbo. Sul terreno, colpito alle spalle, presumibilmente da “fuoco amico”, resta anche il nappista Martino Zicchitella. A determinare l’incidente l’improvviso venire meno di uno dei militanti dei Nap. Un irregolare napoletano non si presenta, infatti, all’appuntamento operativo. Così, con un uomo in meno, si modifica la formazione degli uomini in azione e Zicchitella finisce per cadere sul campo.
L’episodio è tornato alla ribalta a settembre, quando al festival del cinema di Venezia è stato presentato il film “Padrenostro”, opera del regista e sceneggiatore Claudio Noce, figlio del funzionario bersaglio dei Nap. Nel ruolo del poliziotto un notevole, come sempre, Pierfrancesco Favino LEGGI TUTTO
1978, l’agguato sbagliato di Guerriglia Comunista
Guerriglia comunista uccide per errore, Enrico Donati, 20 anni, tossicomane. Il delitto avviene il 14 dicembre 1978 in via Ivrea 60, nel quartiere Appio Latino. Quattro giovani, Maurizio Di Gregorio, Cinzia Costantini, Claudio Annini ed Enrico Donati stanno facendo lavori di allargamento nello “Speak easy”, un club privato. LEGGI TUTTO
1979: ucciso Roberto Pautasso (PL)
Roberto Pautasso “Berto”, muore in un conflitto a fuoco con i carabineri davanti a una fabbrica di sedili di auto a Rivoli. E’ la notte, intorno alle 23, del 14 dicembre 1979 .
“Berto” è uno dei tanti compagni della val Susa che aderisce al progetto guerrigliero di Prima Linea.
“Berto” nasce ad Avigliana il 9 agosto del 1958 da una famiglia operaia. La madre malata di sclerosi multipla, due fratelli e una sorella, tutti abitanti nelle case popolari di Condove. Inizia a lavorare a 14 anni come operaio generico nelle boite della valle. In seguito milita nei collettivi autonomi della Val di Susa. In particolare del Centro di Documentazione di Condove, che produce il giornale Senza padroni. Nel 1978 si fa qualche mese di galera perché sorpreso ad affiggere manifesti che chiedevano la liberazione di alcuni compagni dell’autonomia. LEGGI TUTTO
1984: militanti uccisi a Bologna e Roma
Alla fine del 1984 la lotta armata è agli sgoccioli. Restano attivi in tutta Italia pochi decine di militanti delle Brigate rosse e qualche piccolo nucleo autonomo impegnato in attività di supporto. Eppure, per un’incredibile coincidenza, nello stesso giorno, il 14 dicembre 1984, due commandi entrano in azione per compiere rapine ed entrambe le azioni hanno esito disastroso e restano sul campo un morto e un ferito sia a Bologna sia a Roma. LEGGI TUTTO
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