Mafia capitale story/8: quelle rare voci fuori dal coro

Riprende, dopo qualche giorno di pausa tra emergenze di cronaca, anniversari da onorare e impicci vari Mafia Capitale story. Con quattro post dedicati alle rare voci fuori del coro dei laudatores del Pignatone.
I miei dubbi sul Garantista
Sul Garantista oggi in edicola ho avuto modo di esprimere i miei dubbi sul blitz di ieri contro la Mafia Capitale
Ci starebbero tutti nella cupola mafiosa che controlla gli affari criminali (e non solo) della capitale: il sindaco ‘nero’ e il braccio destro di Veltroni, gli uomini d’oro di Alemanno e i manager di punta delle coop rosse, il fasciomafioso più noto d’Italia (il ‘Nero’ di Romanzo criminale) con i suoi camerati e l’assessore alla casa della giunta Marino, un quarantenne che comincia a fare politica nel Pds vent’anni fa nella rossissima Centocelle, consiglieri regionali di destra e di sinistra. Tutti avviluppati in un sistema affaristico-criminale che risponde a una delle diverse organizzazioni criminali presenti sulla piazza romana, la Mafia Capitale. Questa è la storia che ci racconta il blitz odierno (annunciatissimo: basti vedere il pezzo di Alessandro Ambrosini su Fanpage dell’11 settembre scorso che anticipava la “tempesta giudiziaria perfetta”) dei Ros. A me, francamente, non convince la somma che fa il totale. Non ho ancora letto l’ordinanza che so essere estremamente corposa (1300 pagine, mi dicono) ma sarà arduo il compito dell’accusa e cioè dimostrare l’esistenza di una così eterogenea associazione mafiosa. LEGGI TUTTO
Chirico: una difesa di Carminati
Annalisa Chirico per “il Foglio” scrive una bella difesa, precisa e appassionata, di Massimo Carminati, l’unico detenuto mandato al 41 bis per l’inchiesta Mafia Capitale PS: La foto pubblicata da Dagospia è ‘rovesciata’: al ‘cecato’ manca l’occhio sinistro, non il destro …
Anche i criminali hanno diritto alla difesa. Quella che leggete è una difesa di Massimo Carminati. Il giornalista collettivo, per definizione, è megafono della requisitoria e censore dell’arringa. Qui si contraddice la pubblica accusa. Non è lesa maestà ma tributo alla giurisdizione. Ci hanno raccontato che Carminati è un fascio cecato, dominus di una romanissima cupola mafiosa, trafficante e pluriomicida. Di sicuro c’è un fatto: “Er Cecato” è cecato veramente. Orbo di un occhio. Nell’epopea mitica del “re di Roma” propalata dalla grancassa massmediatica, l’occhio lo avrebbe perso in uno “scontro a fuoco” con la polizia. Prima bufala. L’unica arma che Carminati indossa quel 20 aprile del 1981 è un passaporto falso. LEGGI TUTTO
Colombo e il marcio su Roma
Ancora una volta, con “Marcio su Roma. Criminalità, corruzione e fallimento della politica“, il libro appena pubblicato da Cairo Editori, Andrea Colombo ci offre un importante contributo di smantellamento del pensiero poliziesco dominante, smontando alla radici la narrazione di Mafia Capitale e disvelando i meccanismi di costruzione del mito. La sua tesi, che io, ovviamente condivido in pieno, è che una storia di malaffare abbastanza corrente, sia pure con delle specificità notevoli (la capacità di costruire un partito trasversale degli affari che va dagli ex Nar agli ex Br passando per Comunione e Liberazione e tenendo dentro tutti i partiti), è stata nobilitata a partire dall’enfatizzazione del ruolo criminale del boss solitario Massimo Carminati. E’ quindi più esatto parlare di una Roma marcia, quindi, e non di Mafia Capitale. Del resto, già nel primo capitolo, Colombo affonda il bisturi, LEGGI TUTTO
Terranova: così si fa Piazza Pulita
Annalisa Terranova su Facebook
Se potete, vi consiglio di guardarvi la parte di Piazza pulita di ieri in cui si parla di Mafia Capitale. Formigli fa introdurre il tema da Lirio Abbate, giornalista dell’Espresso sulla cui superficialità (testata a un corso di formazione per giornalisti) non mi soffermo. Lui ripete il teorema a noi tutti noto: il nero, le tangenti, il sindaco neofascista. Arriva Alemanno, che si difende con la tesi a noi tutti nota che non si era accorto di nulla. Si legge una lettera inviata a Formigli da Buzzi. Vi si dice che Panzironi ha assicurato più volte che Alemanno non intascava un euro e che, arrivato Marino, la situazione era addirittura peggiorata quanto a voracità (trasversale, ovvio) dei consiglieri comunali. Formigli, per non commentare, questo dato, dà la linea a Crozza che fa la sua satira su Alemanno. LEGGI TUTTO
Per approfondire
- L’intervista all’Adn Kronos che apre le danze
- Il Secolo: intervista con Annalisa Terranova
- Cinque anni di battaglia culturale Mafia capitale story/1
- Fasciomafia? No, affarismo cialtrone Mafia capitale story/2
- la grande lite su Cuori Neri Mafia capitale story/3
- il sindaco Marino Mafia capitale story/4
- Luca Gramazio Mafia capitale story/5
- La fabbrica di bufale Mafia capitale story/6
- Camerati e vecchi amici Mafia capitale story/7
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