Mariani: 40 anni di storia militante nella sede devastata della Magliana
La sede del centro sociale della Magliana, devastata sabato scorso dagli abitanti inferociti del quartiere, è da più di 40 anni un luogo militante. Dal racconto che ci offre Dario Mariani scopro che ci sono stato anche io, qualche volta, a metà degli anni ’70. Perché il nostro coordinamento di zona – molto attivo con i compagni di Architettura nel sostegno alle occupazioni di case a Napoli – aveva rapporti con il comitato di lotta della Magliana, che era appunto il “padrone di casa” e quindi mi è capitato di andarci, di stare, di vedere qual era il rapporto, allora, tra avanguardie e proletari… E anche con i banditi della Magliana… Interessante, infine, la versione che Dario dà dei fatti di sabato (già smentita dai diretti interessati), anche se non coincide con le informazioni a me pervenute.


di Dario Mariani
Nel 1973, i locali devastati sabato erano la sede locale di Lotta Continua … poi, dopo lo scioglimento di questo gruppo a fine 1976, divenuti, più o meno sotto la gestione degli stessi compagni già di L.C., sede del Comitato di Lotta per la Casa, struttura veramente egemone in un quartiere allora di case in gran parte occupate …. e solo negli anni Novanta, dopo un periodo di alcuni anni in cui la sede è rimasta vuota … vi si è insediato il Csa Macchia Rossa ricostituendo poi nel tempo, nella stessa sede, un comitato per la casa, soprattutto in senso anti-sfratto …giusto quindi rivendicare una certa continuità storica di quella sede, come fa il Csa in un suo comunicato …. ed ovviamente sacrosanta per me la solidarietà, senza se e senza ma, al Csa Macchia Rossa ed ai compagni arrestati sabato …
Però anche inutile nascondersi il dato che, non solo per una questione di modificazione sociale degli abitanti ( molti degli occupanti degli anni Settanta hanno poi ottenuto l’assegnazione di case in luoghi diversi da Magliana) avvenuta nel tempo ed anche da un punto di vista proprio “fisico”, non sono quasi mai gli stessi di allora o i loro diretti discendenti … che il tipo di internità al quartiere del Csa è qualcosa di lontanissimo da quello di qualche decennio fa delle strutture preesistenti in quella stessa sede ….
Per dire, dagli atti dei processi alla cosiddetta “banda della Magliana”, che in realtà era originariamente più una realtà della zona San Paolo/Ostiense/Testaccio che non della Magliana, anche se aveva “interessi” anche alla Magliana, risulta che il ras Franco Giuseppucci, pur dichiaratamente fascista, in occasione di un attentato ai danni di una bisca concorrente posta allora proprio a lato di quella sede, raccomandò agli attentatori, tra cui il noto Massimo Carminati, di fare in modo di non danneggiare, nella azione, la sede del Comitato per la Casa, perché letteralmente “so’ comunisti ma agiscono per il bene della gente del quartiere” … cioè, anche un certo tipo di malavita “mafioseggiante” e legata ai “poteri” ed anche un ras apertamente fascista come Giuseppucci avevano allora “rispetto” per quella realtà di lotta, fortemente radicata nel quartiere …

Però credo pure che nell’intervento in quartiere … e non solo da un punto di vista strettamente “tattico/militare” negli scontri di sabato … qualcosa lì alla Magliana si è pesantemente sbagliato ….probabilmente è lo stesso concetto di “centro sociale” che ha fatto il suo tempo e non solo in quel quartiere … e credo sia cosa seria e responsabile prenderne atto … per fare, se possibile, tesoro del riconoscimento degli errori e della necessaria riflessione su questi per il futuro …
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