Frequenta pregiudicati del litorale: “blindato” Marcello Colafigli
Sospesa la semilibertà a Marcello Colafigli. L’ultimo boss della Magliana aveva ottenuto il beneficio nel 2019. Il 22 febbraio 2021 gli hanno notificato il provvedimento che lo “blinda” di nuovo. L’addebito: frequentare pregiudicati del litorale romano, con i quali lo avevano sorpreso a gennaio. “Marcellone è infatti ospite della sorella, che ha casa a Casal Polocco. Colafigli è l’unico capo della banda della Magliana ancora detenuto a 40 anni di distanza dall’arresto (carcerazione interrotta per un anno per una evasione dal manicomio giudiziario, nel 1989). Ha ispirato il personaggio di “Bufalo” in ‘Romanzo criminale’: violento fino alla brutalità ma generoso e leale. Del suo “buon carattere” offre un’originale testimonianza il pentito Antonio Mancini che fu arrestato con lui nel 1981, dopo l’omicidio di uno dei Proietti, il clan avversario responsabile dell’omicidio di Franco Giuseppucci, “Libano”.
La testimonianza controcorrente dei vicini
Al termine dell’incontro pubblico che tenni il 16 luglio a Viterbo, mi si avvicinò una coppia di settantenni: lei, piccola di statura, capelli chiari a caschetto alla Caterina Caselli prima maniera. Lui, di media altezza, spalle larghe e capelli brizzolati.
” Scusa”, disse lei accennando un sorriso, ” noi semo venuti da Roma pè falle una domanda sola”.
“Dica signora…”.
” Ma perchè Marcello lo raffigurano come n’addannato senza core?”. disse con un filo di voce e il tono sconsolato.
Poichè feci la faccia di chi non aveva capito, s’intromise l’uomo e aggiunse che loro erano della Garbatella e abitavano nello stesso palazzo di Marcello.
Marcello non era violento e andava bene a scuola
“L’avemo visto crescere Marcello” disse rabbuiato…” Noi Marcello l’avemo visto crescere e nun è stato mai come ce lo raccontano…”. Disse
” Lo so”, risposi scuotendo la testa…
” Nun è stato mai violento con nessuno del palazzo e nemmeno co er resto del vicinato…”.
“Lo so”, ripetei.
” Sempre gentile ed educato…”, aggiunse lei
” Mai ‘na parolaccia…”, fece lui.
” E’ vero!” Esclamai.
” Da ragazzino era bravo a scola…”,disse la donna,” aveva preso pure er diploma de geometra…”.
Vero! Marcello era un geometra, e insieme a Massimo Carminati, era quello che la scuola l’aveva frequentato più di tutti gli altri membri della bandaccia. Pensai
” Er padre era una così brava persona che per er dolore de quer fijo c’e morto…”.,disse l’uomo.
Altri padri sono morti per le delusioni ricevute dai figli.
” Poi la cattiva compagnia lo aveva traviato…”, disse la donna.
Per i padri, e anche per i condomini, c’è sempre una cattiva compagnia da colpevolizzare per le scelte sbagliate dei propri cari.
“Capo della Magliana? Certe cose non le ha fatte”
” Mò dicono che era uno dei capi della banda della Magliana”, disse l’uomo, “er peggor delinguente sulla faccia de sta terra…”
” I delinquenti veri stanno a governo…”, lo interruppe la donna.
Eggià! I delinquenti veri stanno al potere o quantomeno si aggirano in quei paraggi.
” Noi lo conocevamo bene Marcello”, proseguì l’uomo, “e pè noi nun ha fatto tutte quelle cose delle quali è accusato”.
Quella coppia aveva perfettamente ragione nel dire che Marcello non era per niente addannato come lo raccontano perché lo conoscevo bene anch’io Marcello. Con lui avevo condiviso le nostre latitanze. I giorni e le notti. I letti. Le donne. La cocaina. Pallottole e morti.
Marcello era davvero sempre gentile ed educato. Marcello era generoso, altruista e con un senso dell’amicizia come pochi altri. Marcello non diceva mai parolacce nemmeno quando rifilava cazzottoni a chi lo provocava.
Ma molte di quelle cose di cui era accusato le aveva fatte perché in qualcuna c’ero anch’io… ma a quella coppia che lo difendeva con tanto calore non me la sono sentita di dirglielo.
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