Fresu incalza Bolognesi: risolto il sito, cerchiamo le tracce di Maria

“Dopo aver balbettato bugie per due giorni cadendo in un groviglio inestricabile di contraddizioni prive di qualunque giustificazione, Paolo Bolognesi ha ripristinato la foto di Maria Fresu sul sito dell’associazione delle vittime della strage di Bologna”. Lo dice all’Adnkronos Laura Fresu, cugina di Maria, la giovane mamma di 23 anni morta nella strage di Bologna con la figlioletta Angela, di appena 3 anni, e l’amica Verdiana Bivona, dopo che il nome della cugina era stato cancellato dall’elenco delle vittime del 2 agosto 1980 e dalla relativa galleria delle fotografie del sito dell’associazione dei familiari delle persone decedute dell’attentato presieduta da Paolo Bolognesi.

La Fresu interviene dopo che proprio Bolognesi, replicando a una durissima lettera aperta, pubblicata dall’Alter Ugo e da Insorgenze nella quale la cugina di Maria denunciava il fatto, aveva spiegato all’Adnkronos di non aver “mai cancellato nulla”: “Cliccando sulla foto della bambina viene fuori anche il nome della madre – aveva detto il presidente dell’associazione – Il sito si sta ristrutturando e adesso, se ci daranno l’autorizzazione i familiari, metteremo anche la foto di Maria Fresu”.

“La veste grafica del sito dell’associazione era cambiata nel 2017 – tiene a puntualizzare Laura Fresu – Prima vi appariva solo la lista delle 85 vittime tra cui c’era il nome di Maria. Le foto delle vittime erano poche e potevano essere viste cliccando solo su alcuni nomi, non quelli di Maria e della figlia Angela. Nel corso del 2017 è stato aggiunto il mosaico fotografico, così è apparsa la foto della figlia, Angela Fresu, ma non l’immagine di Maria di cui era scomparso anche il nome. Solo cliccando sulla foto della figlia si leggeva di lei: ‘si sono perse le tracce’. Nulla di più. La sua memoria era evaporata insieme al suo corpo. Questa tardiva riparazione tuttavia non offre risposta alla domanda: perché Maria Fresu non c’era? Perché è stata necessaria una denuncia pubblica? Perché Bolognesi non ha mai sollecitato le autorità affinché si attivino per ritrovare le tracce di Maria, svolgendo i raffronti del Dna con i resti di tutte le altre vittime. Di cosa ha paura Bolognesi?”.

“Maria non è scomparsa e la scienza forense spiega che non può essersi dissolta – sottolinea Laura Fresu -, tracce anche piccole restano e prima di poter affermare che i resti del suo corpo sono andati smarriti nei detriti della stazione bisogna adempiere tutti gli atti necessari. Perché Bolognesi non lo fa? Il ripristino della foto sul sito dell’associazione colma un vuoto ma non risolve la questione: Bolognesi deve dirmi se vuole occuparsi del destino che ha avuto il corpo di mia cugina. L’associazione che presiede da 24 anni è interessata a sostenere questa iniziativa? Farà finalmente qualcosa per sapere dove si trovano i resti di Maria Fresu?”.

Un’analisi del sito

Gabriele Paradisi, uno dei più qualificati ricercatori del fronte ‘innocentista’, si è preso la briga di ricostruire la storia del sito web dell’Associazione dei familiari delle vittime, sulla base di un sito-archivio della rete e ne ha pubblicato i risultati in un commento alla lettera aperta di Laura fresu. Ve li trascrivo qui per comodità di lettura:

Intervengo nella discussione nata dalla lettera di Laura Fresu a Ugo Maria Tassinari, in merito alla “scomparsa” del nome di Maria Fresu dall’elenco delle vittime della strage.
Da una piccola ricerca nel sito web.archive.org la prima evidenza della pagina dedicata alle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 nel sito dell’Associazione dei familiari delle vittime http://www.stragi.it è del 5 giugno 2004.
https://web.archive.org/web/20040605193529/http://www.stragi.it/index.php?pagina=vittime

In essa compare l’elenco delle 85 vittime identificate. I nomi di alcune di esse sono in azzurro e sottolienati. Cliccando su questi nomi si apre una scheda con la foto della vittima e una sua breve biografia.
I nomi di Angela Fresu e Maria Fresu, come quelli di molte altre vittime, sono in nero e non contengono alcun link.
Il 27 maggio 2007, tutti i nomi delle vittime hanno una scheda associata, tranne quello di Maria Fresu che rimane scritto in nero e senza alcun link. La scheda di Angela Fresu contiene solo la foto della bimba e nessun cenno biografico tantomeno alla madre Maria.
https://web.archive.org/web/20070527175343/http://www.stragi.it/index.php?pagina=vittime
https://web.archive.org/web/20060506142426/http://www.stragi.it/vittime.php?nome=angelafresu

Il cambio di grafica al sito, ove l’elenco testuale delle vittime viene sostituito con le foto avviene nel corso del 2017. La prima evidenza è del 22 novembre. Coerentemente con quanto avvenuto per la lista testuale, il nome (e la foto) di Maria Fresu non compare. Nella scheda di Angela oltre alla foto della bambina, vi è una breve biografia in cui è riportato il nome di Maria e la frase: “Di cui non si hanno più tracce”.
https://web.archive.org/web/20171122002209/http://www.stragi.it/index.php?pagina=vittime
https://web.archive.org/web/20150703004901/http://www.stragi.it/vittime.php?nome=angelafresu

Questo trattamento riservato al nome ed eventualmente alla foto di Maria, disponibile da sempre, risulta effettivamente un’anomalia. Purtroppo, infatti, tra le vittime della strage ci sono altri casi di intere famiglie distrutte, ad esempio la famiglia Mader, la famiglia Mauri, la famiglia Fresa Frigerio, la famiglia Lauro, la famiglia Salvagnini Trolese, la famiglia Zecchi. In alcuni casi nella foto dedicata alcuni componenti la famiglia non sono presenti, ma i loro nomi sono comunque riportati.
In altre parole se qualcuno volesse produrre l’elenco completo delle vittime della strage limitandosi a rilevarlo dalla pagina loro dedicata nel sito dell’Associazione, produrrebbe un elenco di sole 84 vittime. Manca proprio Maria Fresu “di cui non si hanno più tracce”.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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