Meloni, Tosi e Storace, che cosa si muove a destra – Formiche.net
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Meloni, Tosi e Storace, che cosa si muove a destra
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Personaggi e interpreti della nuova destra in cantiere fra personaggi eterogenei e voglie post berlusconiane. Una mappa aggiornata.
Anche oggi una corposa rassegna stampa sui movimenti in corso nella destra.
Si parte, come al solito, dall’analisi di Formiche.net:
“Ignazio La Russa l’ha ribattezzata la nuova Fiuggi. Come dire che la svolta storica per la destra italiana non c’è ancora stata e quella definitiva si attende per il mese prossimo.Con Forza Italia presidio liberale post accantonamento del Pdl, a destra si possono aprire praterie?. Ma la domanda da porsi a questo punto è: saranno capaci gli interpeti destrosi di ieri di fare sintesi e comporre una proposta d’insieme lontana da nostalgismi d’annata ma moderna e futurista?”
A Marcello Veneziani, invece, non pare una buona idea rifondare An:
“Non mi pare una buona idea rifare Alleanza nazionale. Capisco la boutade di Storace: serviva a conquistare uno spazio nei media il giorno in cui rinasceva Forza Italia, dire che ci siamo pure noi di destra e chiamare a raccolta tutte le destre sparse. Ma rifare An sarebbe un salto indietro e non un ritorno alle origini. Berlusconi che rifà Forza Italia torna alle origini e vi torna col suo stesso fondatore. La destra invece non nasce con An, il suo leader è ormai fuori, e il suo stratega, Tatarella, morì. Sarebbe un riflesso condizionato di Forza Italia rinata”
Leggi tutto: http://www.ilgiornale.it/news/interni/952290.html.
Alla contrapposizione tra destra diffusa vincente e destra politica scomparsa è dedicata invece la riflessione di Silvano Moffa.
“Se oggi esiste, come dicono taluni, una destra “diffusa”, ossia presente nella società, caldeggiata nelle menti e nell’animo di uomini e donne che ai suoi “ valori” si sentono intimamente legati, e che non si collocherebbero mai e poi mai sul versante sinistro dello schieramento politico; se quella destra esiste nella percezione collettiva, ma non è più presente, fatto inedito dal dopoguerra fino ai giorni nostri, come forza politica unitariamente coesa e come tale organicamente rappresentata in sede parlamentare, è evidente che le ragioni sono molto più profonde di quanto si possa pensare”.
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