13.10.80. La cattura di Michele Viscardi colpo mortale a PL
L’11 agosto del 1980 due appuntati dei carabinieri morirono in una sparatoria a Viterbo con militanti fuoriusciti da Prima Linea. Pietro Cuzzoli, 31 anni, è un brigadiere di Caprarola. Ippolito Cortellessa, 50 anni, è un appuntato di Viterbo. Entrambi otterranno la medaglia d’oro al valore militare alla memoria. La loro morte è così ricostruita nelle confessioni di uno degli assassini, il superpentito Michele Viscardi
La confessione del pentito
L’aspetto più inquietante – racconta il quotidiano on line Bergamo News in una ricostruzione della “caccia all’uomo dopo il duplice omicidio – è che Michele Viscardi, con un drammatico doppio gioco, aveva già tentato di accreditarsi in questura a Bergamo come informatore pentito dal mondo del terrorismo.
Un falso pentito che aveva preso parte allo scontro a fuoco in cui erano stati ammazzati due uomini dell’arma. Per altro ad ucciderli, a leggere le cronache dei quotidiani nei giorni seguenti, dovrebbe essere stato proprio Maurice Bignami che impone all’autista di fermare l’automezzo, torna indietro e apre il fuoco.
La cattura a Sorrento
Le indagini in terra bergamasca, col controllo di non poche linee telefoniche a Dalmine, permisero di accertare che Viscardi si trovava a Sorrento. Da lì telefonava alla fidanzata bergamasca. Era un esponente della seconda generazione piellina, quella che era passata alla lotta armata saltando molti passaggi della militanza antagonista. “Mike dagli occhi di ghiaccio” aveva già partecipato ad alcuni dei principali attentati di Prima Linea.
Gli omicidi dei giudici Emilio Alessandrini e Guido Galli, del barista Civitate, del direttore dell’Icmesa Paolo Paoletti, il mancato omicidio dell’architetto Sergio Lenci, l’assalto alla scuola aziendale Fiat.
A Sorrento gli investigatori bergamaschi organizzarono la cattura del terrorista, con personale scelto giunto da tutta Italia. Un arresto rocambolesco, nel bel mezzo della città campana.
Era il 13 ottobre del 1980 e il caso volle che quel giorno Viscardi non riuscì a parlare al telefono con la fidanzata. Esattamente il contrario di quel che si aspettavano i poliziotti appostati a Sorrento, che avrebbero preferito una telefonata lunga, per poter intercettare la cabina telefonica utilizzata dal terrorista e braccarlo. Non andò così, ma Michele Viscardi, ancora zoppicante in seguito alla ferita rimediata nella sparatoria a Viterbo, fu intercettato in una pizzeria.
Il blitz di Michele Viscardi
Arrestato a metà ottobre 1980, Viscardi inizia a parlare in pochi giorni, con il dichiarato e cinico obiettivo di apportare un contributo decisivo allo smantellamento di Prima Linea, da cui si era allontanato da qualche mese. Emilio Mentasti, nel libro Bergamo 1967-1980. Lotte, movimenti, organizzazioni, racconta il blitz Viscardi
“Il 3 dicembre scatta un blitz su scala nazionale dopo la confessione di Michele Viscardi, ex ‘killer dagli occhi di ghiaccio’, che permette l’arresto di decine di persone, la scoperta di basi di Prima Linea, depositi di armi e munizioni, schedari e documentazione varia.
I giornali parlano di 4.000 chilometri percorsi dagli investigatori assieme al Viscardi per ricostruire direttamente tutto il suo racconto: da Bergamo a Milano, da Milano a Firenze, da Firenze a Roma, da Roma a Napoli, da Napoli a Taranto e ritorno.
Questo tour avviene il 28 novembre, dopo che già dal 19 novembre Viscardi ha cominciato a vuotare il sacco, ma non riesce a localizzare con precisione tutti i luoghi di cui parla nella deposizione. Il dott. Argano, durante un’udienza del‘processone’, bergamasco rivela che Viscardi si era già allontanato da PL prima dell’arresto”.
I verbali di Michele Viscardi
I verbali di interrogatorio di Michele Viscardi sono pubblicati nell’archivio digitale del Senato, tra i fondi della prima Commissione Moro. Nei primi due interrogatori, il 13 e il 17 ottobre, il terrorista ferito si limita a dichiararsi prigioniero politico. La collaborazione comincia un mese dopo. Dalla lettura delle dichiarazioni di Viscardi emerge che ci sono verbali non acquisiti dalla commissione (ad esempio quello del 15 gennaio 1981 a cui si richiama quello del 16 febbraio 1981).
- 19-20 novembre 1980
- 21 novembre 1980
- 1 dicembre 1980
- 4 dicembre 1980
- 5 dicembre 1980
- 9 dicembre 1980
- 11 dicembre 1980
- 7 gennaio 1981
- 7 gennaio 1981 – Procura di Bergamo omicidio Calabresi
- 15 gennaio 1981
- 26 gennaio 1981
- 28 gennaio 1981
- 16 febbraio 1981
- 19 febbraio 1981 – Procura di Bergamo rete brigatista bergamasca
- 18 marzo 1981
- 22 aprile 1981
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