40 anni fa Prima linea uccide due carabinieri a Viterbo. Da lì la cattura e il pentimento di Michele Viscardi

L’11 agosto del 1980 due appuntati dei carabinieri morirono in una sparatoria con militanti di Prima Linea a Viterbo, Pietro Cuzzoli e Ippolito Cortellessa. Il primo, 31 anni, un brigadiere di Caprarola. Il secondo, 50, un appuntato di Viterbo. Entrambi otterranno la medaglia d’oro al valore militare alla memoria. La loro morte è così ricostruita nelle confessioni di uno degli assassini, il superpentito Michele Viscardi

La confessione del pentito

L’aspetto più inquietante – racconta il quotidiano on line Bergamo News in una ricostruzione della “caccia all’uomo dopo il duplice omicidio – è che Michele Viscardi, con un drammatico doppio gioco, aveva già tentato di accreditarsi in questura a Bergamo come informatore pentito dal mondo del terrorismo. Un falso pentito che aveva preso parte allo scontro a fuoco in cui erano stati ammazzati due uomini dell’arma. Per altro ad ucciderli, a leggere le cronache dei quotidiani nei giorni seguenti, dovrebbe essere stato proprio Maurice Bignami che impone all’autista di fermare l’automezzo, torna indietro e apre il fuoco.

La cattura a Sorrento

Le indagini in terra bergamasca, col controllo di non poche linee telefoniche a Dalmine, permisero di accertare che Viscardi si trovava a Sorrento. Da lì telefonava alla fidanzata bergamasca. Esponente della seconda generazione piellina, quella che era passata alla lotta armata saltando molti passaggi della militanza antagonista, “Mike dagli occhi di ghiaccio” aveva già partecipato ad alcuni dei principali attentati di Prima Linea: gli omicidi dei giudici Alessandrini e Galli, del barista Civitate, del direttore dell’Icmesa Paoletti, il mancato omicidio dell’architetto Lenci, l’assalto alla scuola aziendale Fiat.
A Sorrento gli investigatori bergamaschi organizzarono la cattura del terrorista, con personale scelto giunto da tutta Italia. Un arresto rocambolesco, nel bel mezzo della città campana. 

Era il 13 ottobre del 1980 e il caso volle che quel giorno Viscardi non riuscì a parlare al telefono con la fidanzata. Esattamente il contrario di quel che si aspettavano i poliziotti appostati a Sorrento, che avrebbero preferito una telefonata lunga, per poter intercettare la cabina telefonica utilizzata dal terrorista e braccarlo. Non andò così, ma Michele Viscardi, ancora zoppicante in seguito alla ferita rimediata nella sparatoria a Viterbo, fu intercettato in una pizzeria.

Il blitz Viscardi

Arrestato a metà ottobre 1980, Viscardi inizia a parlare in pochi giorni, con il dichiarato e cinico obiettivo di apportare un contributo decisivo allo smantellamento di Prima Linea, da cui si era allontanato da qualche mese. Emilio Mentasti, nel libro Bergamo 1967-1980. Lotte, movimenti, organizzazioni, racconta il blitz Viscardi

“Il 3 dicembre scatta un blitz su scala nazionale dopo la confessione di Michele Viscardi, ex ‘killer dagli occhi di ghiaccio’, che permette l’arresto di decine di persone, la scoperta di basi di Prima Linea, depositi di armi e munizioni, schedari e documentazione varia. I giornali parlano di 4.000 chilometri percorsi dagli investigatori assieme al Viscardi per ricostruire direttamente tutto il suo racconto: da Bergamo a Milano, da Milano a Firenze, da Firenze a Roma, da Roma a Napoli, da Napoli a Taranto e ritorno. Questo tour avviene il 28 novembre, dopo che già dal 24 novembre Viscardi ha deciso di vuotare il sacco, ma non riesce a localizzare con precisione tutti i luoghi di cui parla nella deposizione. Il dott. Argano, durante un’udienza del‘processone’, bergamasco rivela che Viscardi si era già allontanato da PL prima dell’arresto”.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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