Monaco di Baviera, lo spaventoso terrorismo dei Nerd
Nessun colpo di scena, come per l’esito del golpe in Turchia, ma la notte ha permesso di svelare almeno in parte il mistero dell’omicidio di massa di Monaco di Baviera. Le testimonianze contrastanti hanno inizialmente allargato lo spettro. La lite con uno spettatore, con l’attentatore che rivendica la sua nazionalità tedesca, ha lasciato correre il sospetto che si potesse trattare di un commando nazista. Perché anche in questo caso, nella concitazione della tragedia, le prime voci accreditavano la possibilità che ad agire fossero stati in tre.
Solo a tarda sera è stato possibile stabilire che a fare quel massacro, nove morti e 16 feriti piu’ il suicidio del protagonista, è stato un lupo solitario. Un giovane di diciott’anni, nato in Germania da genitori iraniani, un nerd vittima di bullismo che ha deciso di ribellarsi così a una realtà di Frustrazione e piccole sopraffazioni. E non devono stupire le frasi di odio contro gli immigrati turchi. Sono più di 2500 anni che persiani e popolazioni turaniche si combattono in Asia centrale anche se, probabilmente, in questo caso, si tratta di guerra tra poveri nella periferia della metropoli tedesca. A prima vista c’è nel massacro molto più crisi terminale dell’Occidente che insorgenza islamica.
15 anni fa, dopo le due Torri, in un libro dedicato alla violenza politica e religiosa in America, avevo dedicato più di un capitolo agli omicidi di massa senza movente politico. Qualcuno trovo quella mia scelta una forzatura e invece posso dire oggi con orgoglio che era una felice intuizione. Giovani frustrati dal sistema dell’istruzione feroce e violento, lavoratori espulsi dal ciclo produttivo, uomini emarginati dalla società e divorati dal fallimento personale presi a uno a uno, nel loro farsi giustizieri, esprimevano evidentemente la risposta più distruttiva a tragedie individuali. Ma il ripetersi degli omicidi di massa con cadenza sempre più incalzante dava a ciascuna di quelle catastrofi una maggiore valenza, la loro somma segnava un totale diverso.
Oggi che con un ritmo vertiginoso si susseguono carneficine a opera di soggetti variamente disagiati non possiamo fare finta che il problema sia riconducibile a esplosioni di follia individuale. Il giovane pluriomicida di Monaco con alta probabilità non è un soldato dell’Isis o un irregolare che si è’ attivato da solo. E forse il movente è’ privato. Ma se lasci a terra 25 persone, paralizzando completamente la capitale del più popoloso Land tedesco, costringendo le autorità a imporre il coprifuoco, tu hai scatenato il terrore…
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