16 gennaio. Moretti e Balzerani, la festa della sincronicità

Moretti e Balzerani

Quarant’anni fa, Giorgio Galli, il miglior divulgatore tra gli scienziati politici italiani, provò a usare il concetto junghiano di sincronicità (eventi che acquisiscono un nesso di significato per il fatto che avvengono in contemporanea o comunque con un legame temporale) per analizzare il fenomeno del terrorismo. Certo, oggi, alla luce dei tanti pipponi misteriologici che hanno avvelenato i pozzi, la cosa pare brutta. Ma Galli, che pure ha lavorato spesso sul lato oscuro della storia (dalla caccia alle streghe al nazismo magico) è studioso serio e profondo. Ha pure frequentato, in gioventù – tra destalinizzazione e esplosione del movimento – una scuola politica fin troppo seria, quella della sinistra comunista. Quindi nessuno se ne avrà a male se noi oggi proveremo ad applicare il suo metodo a una data, Oggi, appunto, il 16 gennaio

La generazione dei baby boomers

Gli storici seri, quelli che rifuggono dall’ “avvenimentale”, hanno sottolineato il nesso profondo tra Sessantotto e irruzione sulla scena pubblica della generazione dei baby boomers, i nati del dopoguerra, protagonisti, appunto di un boom demografico che sarà fattore importante del successivo boom economico, determinato da una forte crescita della domanda di beni di consumo. E quindi, andiamo a vedere, con le lenti di Jung, che cosa succede in Italia, nell’immediato dopoguerra.
16 gennaio 1946: nasce Mario Moretti.
16 gennaio 1948: nasce Tony Chichiarelli
16 gennaio 1949: nasce Barbara Balzerani.
Vi chiederete che cosa c’entrano due dirigenti delle Brigate rosse, protagonisti del sequestro Moro, con un falsario a mezzo servizio tra banda della Magliana e apparati di sicurezza?
C’entrano, c’entrano. Ma qui bisogna mettere in mezzo un’altra data che ha un suo peso notevole nella storia repubblicana. Perché quel giorno una incredibile coincidenza si caricò di significati, ben oltre ogni lettura esoterica, che non aveva senso.

Vi ricordate quel 18 aprile

,Il 18 aprile 1978 , infatti, gli apparati che gestivano il sequestro Moro decisero di sperimentare che cosa sarebbe successo se si fosse realizzato lo scenario più prevedibile, l’esecuzione di Aldo Moro. E quindi diffusero un falso comunicato n.7 delle Brigate rosse che annunciava la morte del presidente della Dc. A scanso di equivoci ci misero pure che il cadavere era stato abbandonato in un lago di montagna. Ghiacciato da mesi (vedi la foto sopra). Ma in un paese il cui parlamento ha poi scambiato una giovane prostituta marocchina per la nipote del rais egiziano, non ci fu un politico o un direttore di giornale che si alzasse in piedi a chiedere: ma ci avete preso per cretini? La prova riuscì perfettamente: il Paese era pronto ad accettare qualsiasi bugia di Stato. A partire da quel fantasioso e irreale comunicato opera, appunto, del falsario Chichiarelli, che sarà poi protagonista della rapina del secolo.

Il rasoio di Occam e una narrazione fantasiosa

Qual giorno, poi, per uno stupidissimo incidente domestico, Mario Moretti e Barbara Balzerani “bruciarono” l’appartamento in cui abitavano alla periferia di Roma. Contro ogni evidenza (la perdita di una base con importanti documenti e materiali logistici è un danno che non ci si procura volontariamente) sulla sbadataggine della Balzerani, che dimenticò la doccia aperta per cui quelli del piano di sotto chiamarono i pompieri e …, montò una narrazione fantastica per cui le Br avevano volontariamente abbandonato il covo e poi diffuso il falso volantino per allontanare le truppe avversarie da Roma e sganciarsi tranquillamente. Purtroppo, come in economia la moneta cattiva caccia la buona dal mercato, le narrazioni tossiche diffondono i loro effetti velenosi. E la peste dietrologica e pistarola continua a diffondersi e a far danno

Una delle offe più pestilenziali gettate in pasto a passanti tanto rancorosi quanto sprovveduti è il racconto che vuole Mario Moretti premiato per chissà quale oscuro accordo di sottopotere per coprire il MISTERO glorioso della morte di Moro. Bene, tocca ricordare che il cosiddetto “capo” delle Brigate Rosse è detenuto da quasi 42 anni. 12 blindati, 4 in percorso di valutazione per i benefici, 26 in semilibertà. Cioè esce la mattina dal carcere per andare a lavorare e vi rientra la sera. Bel premio, davvero

Ps: e il 16 gennaio 1947 …

C’è un buco apparente nella sequenza neonatale. Un buco che nella realtà non c’è. Perché il 16 gennaio 1947 nasce Ovidio Bompressi. Il militante di Lotta continua che secondo una sentenza giudiziaria assai contestata è l’autore del primo omicidio politico eseguito dalla sinistra rivoluzionaria (il commissario Luigi Calabresi). Ma siccome siamo convinti che è innocente abbiamo deciso che era meglio non metterlo in mezzo, per evitare confusione …

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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