Morte di Delle Chiaie, la destra radicale è ai minimi storici
“Il panorama organizzativo della destra radicale in Italia e’ al minimo storico, mai come in questo momento i gruppi strutturati sono stati cosi’ deboli”. Ugo Maria Tassinari, uno dei massimi esperti italiani di destra radicale e terrorismo, autore di testi sulla “Fascisteria”, fa il punto con l’Agi sulla ’galassia nera’ nel giorno della morte di Stefano Delle Chiaie.
“Casapound – spiega Tassinari – ha deciso di uscire dall’agone politico dopo il clamoroso fallimento delle ultime politiche e si e’ concentrata su attività socio-culturali e sull’attivismo di base ma anche Forza Nuova vive una fase di notevole ridimensionamento, dopo aver perso negli ultimi anni molte sedi e molti militanti. Un fenomeno che si spiega in parte con il fatto che, nella sua ascesa, la Lega ne abbia eroso parte del bacino politico pur non potendo naturalmente dirsi che il partito di Salvini, o Salvini stesso, appartengano alla destra radicale.
La terza forza: FederAzione
Del resto è accaduto qualcosa del genere anche in altri Paesi europei: in Francia, ad esempio, dove il Front National di Marine Le Pen e’ oltre il 20% ma è molto diverso dal Front national del padre o in Germania, dove Afd non è un partito neofascista, la Costituzione e la
magistratura tedesche sono moto rigorose in tal senso”.
Al di la’ di CasaPound e Forza Nuova, c’e’ “una terza componente, la Federazione, una sorta di network nazionale che comprende tutta una serie di sigle più piccole, molto forti e
attive a livello locale, come Lealtà e Azione a Milano, Foro 753 a Roma o Cervantes a Catania.
Perché nell’antropologia di queste realtà figura anche una sostanziale tendenza allo
scissionismo, il preferire essere capi di piccoli gruppi piuttosto che quadri intermedi di gruppi piu’ grandi”. [Così il testo: in realtà manca un passaggio. Il mio riferimento al fenomeno delle comunità locali che nascono per disaggregazione dai gruppi. Realtà che appunto sono alimentate dalla sindrome del cervo maschio, ndb]
Il ruolo dei piccoli branchi
Per Tassinari, anche il fatto che i media nell’ultimo anno abbiano registrato, ad esempio, una
recrudescenza di raid contro gli immigrati, si spiega proprio “con l’indebolimento delle organizzazioni, Queste ’controllando’ i propri militanti paradossalmente, ma non troppo, finivano con il ridurre il tasso di violenza. Protagonisti di molti degli ultimi episodi finiti all’attenzione della cronaca sono truppe sbandate. Singoli piccoli gruppi si muovono nell’ambito di una logica di branco o di difesa del territorio anche se si rifanno ad una precisa matrice ideologica, a quella ’schiuma fascistoide’ di cui conservano in casa sciarpe e gadget”.
Il problema e’ il ’brodo culturale’ che favorisce certe azioni. “Se la percezione di insicurezza cresce nonostante il calo dei reati e l’allarme immigrazione aumenta nonostante il crollo
degli sbarchi e’ per effetto di una precisa propaganda, Questo allarme è alimentato ad arte, non solo da Salvini: i grillini accettano i decreti sicurezza e ne condividono le logiche, perciò non sono meno pericolosi”.
La’ dove invece il legame con la destra radicale si mantiene sempre solido è nelle curve degli stadi, dove “rivalità tradizionali vengono superate dalla ideologia comune. Esemplare il caso dell’omaggio tributato a Roma a ’Diabolik’ sia dalla curva nord che dalla curva sud, ii cui leader sono di destra. O anche il fatto che un gemellaggio storico come quello tra napoletani e genoani sia stato messo in crisi da uno striscione dei primi contro l’ultra’ interista morto negli incidenti di Santo Stefano”.
Non esiste dopo il MSI storico un partito SERIO che possa raggruppare le varie anime in un unico voto;Fratelli d’ITALIA NON C’ENTRA nulla con il buon vecchio MSI.