La morte di Durruti/2. L’autista: così l’hanno ammazzato
L’autista di Durruti mi raccontò come erano andate le cose. Mi accompagnò nella redazione madrilena di “Solidaridad Obrera,” in modo che potessimo parlare senza essere disturbati. “Dimmi tutta la verità,” pregai il compagno Julio Graves. “Non c’è molto da dire. Dopo colazione andammo in macchina al fronte, nel quartiere dell’università. Ci accompagnava il compagno Manzana. Arrivammo a Piazza dei Cuatro Caminos. Piegai nella Avenue Pablo Iglesias, e diedi tutto gas. Passammo davanti ad una fila di piccoli alberghi alla fine dell’Avenue e poi svoltammo a destra.
“Le truppe di Durruti, dopo le gravi perdite che avevano subito in piazza Moncloa e dinanzi alle mura della prigione modello, avevano mutato posizione. Era un giorno chiaro, un sole pomeridiano autunnale inondava le strade. Giungemmo a un crocicchio, e lí un gruppo di miliziani ci venne incontro. Subito Durruti pensò che quei ragazzi volessero disertare. Mi ordinò di fermare la macchina.
“Ci trovavamo sotto tiro del nemico; le truppe marocchine, che avevano occupato la clinica, dominavano la piazza. Per precauzione parcheggiai la macchina dietro l’angolo di uno di quei piccoli alberghi. Durruti scese e andò incontro ai soldati che disertavano. Domandò loro dove volevano andare. Non sapevano cosa rispondergli. Lui li investi con la sua voce ruvida e ordinò loro, in tono tagliente, di tornare ai loro posti. I soldati obbedirono e fecero dietro front.
“Durruti si volse di nuovo verso la macchina. Il fuoco di fucileria andava crescendo. La massa rossastra, gigantesca della clinica ci stava direttamente di fronte. Sentivamo fischiare le pallottole. Durruti stava per aprire lo sportello, quando crollò a terra. Gli avevano trapassato il petto. Manzana ed io ci precipitammo fuori della macchina e lo mettemmo steso sul sedile di dietro.
“Voltai, più presto che potei, e alla massima velocità tornai in città, all’ospedale delle milizie catalane. Il resto lo sai. Questo è tutto.”
Ariel
FONTE: H.M. ENZENSBERGER, La breve estate dell’anarchia
Per approfondire
Lascia un commento