28.10.79 Vincenzo Paparelli è il primo di 21 morti di curva

vincenzo paparelli è il primo tra i morti di curva

Il 28 ottobre 1979 il derby romano è funestato dall’uccisione con un razzo del tifoso laziale Vincenzo Paparelli. Da allora sono 21 i morti di curva

Vincenzo Paparelli, laziale: lo ammazza un razzo lanciato in curva durante il derby d’autunno del 1979. Per anni gli ultrà giallorossi rivendicano l’omicidio col coro beffardo: “28 ottobre   giornata storta, saluti e baci a Paparelli a Prima Porta e tu laziale, testa di cazzo, in curva nord ti spariamo un altro razzo”. 

Andrea Vitone, 14 anni, ritorna da Bologna-Roma e muore nell’incendio di un vagone ferroviario. Appiccato dallo scoppio di un petardo, presso Civita Castellana. E’ il 21 marzo 1982. Una tragedia su cui si innescherà una faida con altri morti (i presunti responsabili del rogo). Una tragedia ricostruita nel dettaglio da Maurizio Martucci in Cuori tifosi
Stefano Furlan durante la partita di Coppa Italia Triestina-Udinese, febbraio 1984. 
Marco Fonghessi è accoltellato da un altro ultrà rossonero. Lo aveva scambiato per tifoso cremonese, ottobre 1984. La condanna per l’assassino è a 18 anni.
Il 17enne romanista Paolo Saroli, reduce dalla trasferta a Pisa, brucia in un rogo sul treno dei tifosi il 13 aprile 1986. Il responsabile sarà condannato solo per l’incendio a 18 mesi di carcere.
Giuseppe Tomaselli sambenedettese, è accoltellato nel dicembre 1986 ad Ascoli,
Nazareno Filippini dopo gli scontri tra ultrà ascolani e Boys nerazzurri, nell’ottobre 1989. La sua morte porta alla ribalta la violenza degli ultras skin.
Il romanista Antonio De Falchi, 18 anni, stroncato da una crisi cardiaca dopo l’aggressione a Milano da parte di ultrà rossoneri. E’ il giugno 1989.
Il bergamasco Celestino Colombi. Lo uccide un infarto durante le cariche della polizia dopo Atalanta–Roma, gennaio 1993.
Salvatore Moschella di Acireale. Disoccupato, va a Bologna per cercare lavoro. Si getta dal treno per sfuggire alle sevizie dei tifosi messinesi, gennaio 1994. 
Vincenzo Spagnolo ultrà genoano e attivista dei centri sociali. E’ accoltellato prima di Genoa-Milan il 29 gennaio 1995 da un pischello della banda del Barbour rossonera
Antonino Currò (il 17 giugno 2001 dopo essere rimasto in coma alcuni giorni, colpito da una bomba carta durante Messina-Catania);
Sergio Ercolano caduto nel vuoto il 20 settembre 2003 a seguito di scontri con la polizia prima di Napoli-Avellino); Gabriele Sandri tifoso laziale, colpito da un proiettile sparato a decine di metri di distanza da un agente in una stazione di servizio l’11 novembre 2007;
Ciro Esposito (muore il 25 giugno 2014, ultrà napoletano 50 giorni dopo essere stato ferito a pistolettate da Daniele De Santis leader fascista della curva giallorossa prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina);
Daniele Belardinelli capo ultrà varesino investito il 26 dicembre 2018 dall’auto di un napoletano che fuggiva da un assalto nerazzurro prima di Inter-Napoli: se la cava con 4 anni di carcere, sei mesi in più degli assalitori. I pm avevano contestato l’omicidio volontario
Fabio Tucciariello sostenitore del Vultur Rionero, investito da un minivan di ultras melfitani, all’imbocco della superstrada Potenza- Melfi nel gennaio 2020. C’è anche un ferito gravissimo

A cui vanno aggiunti i 4 tifosi della Salernitana morti il 24 maggio 1999 nel rogo della carrozza ferroviaria, in una galleria alle porte di Salerno, che li riportava a Salerno. Incendio provocato dagli stessi tifosi arrabbiati per il pareggio di Piacenza che condannava la squadra alla retrocessione in serie B.
I primi casi di violenza di stadio risalgono a inizio decennio: anche qui il protomartire è un laziale, accoltellato da napoletani in trasferta nel novembre 1970.

Un bilancio recente delle violenze ultras

Venti anni di razzismo

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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