Se c’è una cosa che invidio a Ugo M. Tassinari è la sua straordinaria capacità di mantenersi imparziale anche là dove sarebbe umanissimamente comprensibile un moto di sdegno o quantomeno di fastidio. Ne ho avuto la prova in tutti questi anni, seguendo il suo faticoso (e sofferto, anche) percorso — da storico più che da giornalista — sulle tracce delle ragioni e dei cuori sottesi alla “fascisteria”, con la quale il feeling sembra essersi esaurito: proprio come accade in psicoanalisi, è infinitamente più facile parlare di sé con un estraneo; e quando quell’estraneo riesce a spiegarci cosa pensiamo finiamo per innamorarcene un pochino, salvo poi odiarlo quando scopriamo che ci comprende, sì, ma non ci giustifica né sta “dalla nostra parte”. Così a maggior ragione gl’invidio quella capacità, adesso che ha avuto il coraggio e la perizia di mettere (a) nudo il re, col suo eccellente Napolitano. Il Capo della Banda (edizioni Sì, Cesena 2014). Perché se tutti, più o meno, in questo sciagurato paese siamo intuitivamente consapevoli del fatto che Giorgio Napolitano è (finora) il peggior presidente della repubblica che ci sia toccato in sorte, non tutti sanno esattamente perché lo è: ma Ugo M. Tassinari ce lo spiega, nei dettagli, con una dovizia di particolari esaustiva e al tempo stesso allarmante. (…)
Così Alessandra Colla, in una recensione che mi ha imbarazzato e commosso. C’è voluto qualche anno di frequentazione e di complicità intellettuale (in cui su alcune questioni importanti ma per me poco intriganti mi ha spesso spiegato cosa pensare) perché scoprissimo come anche tra noi (come per tutti i napoletani, e lei lo è al 50%) i gradi di prossimità fossero meno di due … Che dire: non basterebbe una piantagione di caffé … e quindi, a buon rendere, Ale …
Per chi se li fosse persi gli altri post sul libro:
Il Quotidiano di Basilicata (ma anche qui l’autore è napoletano e posillipino):
http://ugomariatassinari.it/il-quotidiano-su-napolitano-il-capo-della-banda-fu-complotto.html
La prima infornata con Teledurruti, Barbadillo, Il secolo d’Italia e Antonella Beccaria:
http://ugomariatassinari.it/si-comincia-parlare-di-napolitano-il-capo-della-banda-teledurruti-xaaraan-il-secolo-barbadillo.html
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