Categories: xenofobia

Cronache xenofobe. 22 ottobre. No alla “negra” accanto. Signora cambia posto in treno

La giovane rifiutata

“Non voglio stare vicino ad una negra”. L’ennesimo episodio di razzismo si è consumato domenica sul Frecciarossa Milano-Trieste ai danni di una ragazza di 23 anni, Shanti, di origine indiana. A denunciarlo la madre Paola Crestani, presidente del Ciai, una Onlus che si occupa di aiuti all’infanzia e di adozioni in un post su Facebook.

Il racconto della madre della negra (che poi è indiana)

“Ieri pomeriggio accompagno mia figlia in stazione centrale a Milano e ha preso il Frecciarossa in direzione Trieste. Poco dopo mi manda questo messaggio: ’Mi sono seduta al mio posto e la signora vicino a me mi fa: ma lei è in questo posto? E le faccio sì signora ..e lei posso vedere il biglietto.. Gliel’ho fatto vedere e mi fa ah beh io non voglio stare vicino a una negra e si è spostata… Assurdo. L’ho subito chiamata e mi ha raccontato che un ragazzo che aveva assistito alla scena ha preso le sue difese dicendo alla signora di vergognarsi”
” Dubito – scrive ancora –  che lei lo abbia fatto ma se n’è andata. Come dovrebbero fare tutti i razzisti: ANDARSENE! Perché, che ne siano consapevoli o no, il mondo di oggi e del futuro è questo: un insieme di persone di tutti i colori, di diverse lingue, di culture differenti. Non solo nelle strade, negli autobus, nei treni o negli aerei ma anche nel business, nella finanza, nella moda, nelle università, nello sport. Quindi, razzisti, che vi piaccia o no, avete già perso!”.
L’episodio arriva dopo quello che ha coinvolto un ragazzo senegalese che su un bus diretto a Trento si è sentito dire, dalla persona che era seduta accanto a lui, che si doveva alzare proprio a causa del colore della sua pelle. Anche se, in tutta evidenza, non è proprio la stessa cosa negare a una persona la libertà di scegliersi il posto e praticarla per sé.

Ugo Maria Tassinari

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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  • La storia del bus di Trento in realtà si è rivelata una bufala. Il ragazzo aveva sbagliato posto (non aveva pagato il sovrapprezzo per la prenotazione, quindi doveva sedersi nei posti più indietro, liberi) m non parlava l'italiano per cui non capiva quel che gli diceva l'autista. La signora del posto accanto cercava di spiegargli in inglese che il suo posto era più indietro. Questo lo hanno detto diversi testimoni. La ragazza che ha montato e diffuso la bufala è figlia di un politico locale che alla vigilia delel elezioni aveva interesse a sollevare un polverone.

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Ugo Maria Tassinari

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