Trent’anni fa muore a S. Vittore Nicola Giancola, operaio brigatista

Dal Corriere della Sera del 2 marzo 1982

Trent’anni fa, il 22 gennaio 1992 Nicola Giancola, militante delle Brigate Rosse – Walter Alasia condannato all’ergastolo, muore di infarto in una cella di San Vittore.
Per ricordare Nicola sulla sua pagina Facebook, qualche anno fa, il Movimento Guevarista per la Rivolucion ha scelto le sue parole dedicate alla figlia Jessica, che aveva appena sei mesi, quando lui era stato arrestato nel blitz contro la colonna Walter Alasia alla fine di settembre:
«Figlia mia, vorrei dirti, che la felicità sta nella lotta. A non lottare, si hanno meno fastidi, ma la passività è un po’ come morire.
La lotta è vita. La felicità è cosa viva!»

Un’avanguardia di lotta della Philips

Le parole spese per lui in una poesia stampata nel volantino distribuito al suo funerale:
«…Le sirene fanno gemere gli ardori
di un altro clima
un immagine
bisogna spezzare tutti i ceppi e partire
con le mani avanti
poche parole
per la morte di un amico
piangiamo Nicola Giancola
uomo
operaio
avanguardia di lotta della Philips
militante rivoluzionario della Walter Alasia
nei carceri speciali e Ascoli e San Vittore
piangiamo
ma non trascurate la nostra rabbia»
E per ultimo usiamo le parole della moglie:
«Nicola non è mai stato annientato.
Nicola vive…negli occhi di Jessica».

Le pressioni sulla moglie in questura

La donna aveva dimostrato coraggio e determinazione a resistere alle pesanti pressioni subite al momento dell’arresto del marito, come racconta un articolo del Manifesto del 2 marzo 1982.

Un dirigente della Walter Alasia

Giancola è uno dei tanti operai meridionali figli del boom, nato agli inizi degli anni 50 in un paesello ai piedi del Gran Sasso che sarà svuotato dall’emigrazione. 2300 abitanti nel 1951, meno di 800 sessant’anni dopo. Nicola è tra i protagonisti delle attività della colonna milanese delle Brigate Rosse in cui entra a fine anni 70, da avanguardia di lotta alla Philips. Tra le azioni dell’Alasia per cui sarà condannato c’è il sequestro Saccucci e il triplice omicidio degli agenti della Digos. La cosiddetta strage di via Schievano, organizzata nel gennaio 1980 nel quadro della campagna contro la “controguerriglia”. Il suo ruolo è così ricostruito nell’ordinanza di rinvio a giudizio contro la Walter Alasia

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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