4 gennaio 1978: notte dei fuochi a Padova. 11 attentati per due miti condanne

(Dal nostro corrispondente) Padova, 4 gennaio. Undici attentati la notte scorsa contro sedi della democrazia cristiana e caserme dei carabinieri a Padova e in altre località della provincia. La protesta contro questa impressionante spirale di violenza politica è stata unanime. Sette gli assalti terroristici a base di «molotov» contro sedi della democrazia cristiana (cinque in provincia e due in città), tre contro le caserme dei carabinieri, tutti in provincia- uno, infine, secondo una telefonata, fatta dall’Organizzazione operaia per il comunismo», che ne ha rivendicato la paternità, era diretto contro l’abitazione del pretore di Este, e invece ha semidistrutto l’utilitaria di un cittadino.

La rivendicazione dell’Organizzazione operaia

Il «raid» è stato rivendicato con telefonate fatte stamane alla redazione padovana del quotidiano II Resto del Carlino e alla sede dell’Ansa di Padova: “L’organizzazione operaia per il comunismo — ha detto lo sconosciuto con voce chiara e scandendo lentamente le parole — oggi per protestare contro la condanna delle compagne M. P. Z. e M. M., abbiamo colpito le caserme dei carabinieri di Conselve, Limena e Vigodarzere, e le sedi della democrazia cristiana di Vigonza, Saonara, Villatora, Forcellini, San Osvaldo, Pernumia e Camposanpiero». Poi l’anonimo si è raccomandato che fosse scritta con esattezza la denominazione dell’organizzazione.

Le due studentesse arrestate

La Z. e la M., entrambe universitarie di 21 anni, erano state arrestate il 26 ottobre dello scorso anno. Le avevano trovate in possesso di 17 «molotov». gliele avevano consegnate in due borse un amico, con il compito di portarle d un gruppo di giovani in Riviera San Benedetto. La Z. e la M. hanno subito una condanna ieri del tribunale di Padova. 22 mesi di reclusione ciascuna, per detenzione e porto di bottiglie incendiarie.

Gli attacchi alle sedi dc

Le sedi che hanno subito i maggiori danni sono state quella di Saonara, completamente distrutta, quella di Camposampiero dove gli attentatori stamane alle 7 hanno devastato gli uffici e appiccato il fuoco, e la sezione cittadina in via Porcellini che ha riportato danni valutati sui 2 milioni di lire.

Gli attacchi ai carabinieri

Uno degli assalti alle caserme dei carabinieri, quello a Conselve, ha avuto momenti drammatici. Secondo una prima ricostruzione verso le 0,20 un commando a bordo di un’auto, favorito dalla fittissima nebbia, si è portato nei pressi della caserma. Ha lanciato alcune bottiglie incendiarie contro il portone d’ingresso. Poi sono stati sparati due colpi di pistola, uno dei quali, perforato il portone, ha percorso quasi tutto il corridoio interno. Un carabiniere che prestava servizio fuori della caserma ha risposto al fuoco con una carabina Winchester.

Le dichiarazioni di Gui

Dopo aver appreso la notizia degli attentati alle sedi dc, il parlamentare padovano Luigi Gui ha ricordato che «non è la prima volta che le sedi della democrazia cristiana di Padova sono oggetto di attacchi terroristici e che questi vengono rivendi cali da forze dell’ultrasinistra, le quali vedono nella dc sostegno fondamentale delle istituzioni democratiche ». a. t.

La grande insorgenza

Fin qui la cronaca de “la Stampa”. La “notte dei fuochi” è la modalità scelta dall’Autonomia veneta per le proprie pratiche di violenza politica. Anche se il principale precedente è l’irredentismo sudtirolese degli anni 60 (ben impestato di neonazisti), i “padovani” rimarcano la massima distanza dalla lotta armata. All’omicidio politico contrappongono la scelta di una violenza diffusa, a bassa intensità, dispiegata sul territorio. Ma nella somma che fa il titolo la rappresaglia per le due compagne condannate concorre ad aumentare il carico. 22 mesi per 17 molotov, considerate armi da guerra dalla legge Reale, è peraltro una pena mite in quegli anni crudeli). Così tra l’omicidio alla Fiat di Cassino, l‘assalto neofascista alla redazione romana del “Corriere della Sera” e il raid padovano più di mezza prima pagina della Stampa del 5 gennaio 1978 è dedicata alla violenza terroristica.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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