15.10.74: Roberto Ognibene uccide il maresciallo Maritano

Roberto Ognibene al processo per omicidio

Il 15 ottobre 1974 il giovane brigatista reggiano Roberto Ognibene uccide il maresciallo Felice Maritano che lo aspettava con altri carabinieri nel covo di Robbiano di Mediglia

ROBERTO OGNIBENE

Reggio Emilia 12 agosto 1954. Ex terrorista, tra i fondatori delle Brigate rosse.
• Adolescente, approda ai gruppuscoli, si distacca dalla linea politica del padre, assessore socialista alla Provincia, e si definisce «marxista-leninista». Contesta i partiti ufficiali, organizza manifestazioni di piazza. Entra a far parte del cosiddetto “gruppo dell’appartamento”, con Alberto Franceschini e Prospero Gallinari, destinato a diventare una delle componenti fondatrici delle Brigate rosse.
• Fece parte del commando che, il 17 giugno 1974, assaltò la sede del Msi di Padova, uccidendo i due militanti presenti (primi omicidi rivendicati dalla Br). Catturato e ferito dai carabinieri il 15 ottobre 1974: nello scontro a fuoco fu ferito a morte il maresciallo Felice Maritano.

Per questo delitto è stato condannato a 28 anni di carcere in primo e secondo grado. Altre condanne minori, fra l’altro per aver capeggiato la rivolta nel supercarcere dell’Asinara (2 ottobre 1979). Poi, nel 1990 la condanna a 18 anni per l’assalto e il duplice delitto di Padova nel ’74.
• Si è dissociato dalle Br nel 1983. Dal 1993 in regime di semi libertà. Lavora in una cooperativa di servizi sociali a Bologna dopo aver scontato trent’anni di carcere. Ha avuto una figlia dalla ex brigatista

FONTE: Giorgio Dell’Arti/Catalogo dei viventi

FELICE MARITANO

Nato a Giaveno (TO) il 15 gennaio 1919. Maresciallo maggiore dell’Arma dei carabinieri. Si arruolò nell’Arma nel 1938, conseguendo la promozione ad appuntato per “meriti di guerra” nel 1941. Divenne maresciallo maggiore nel 1969. Operò in più stazioni del Piemonte e della Liguria; dal 1963, fu comandante della stazione di Genova-Rivarolo.  Ucciso il 15 ottobre 1974. Insignito della medaglia d’oro al valor civile “alla memoria”, il 9 novembre 1974. Insignito della medaglia d’oro al valor militare “alla memoria”, il 22 aprile 1975. Il 29 marzo 2010 gli viene concessa l’onorificenza di “vittima del terrorismo” «per gli alti valori morali espressi nell’attività prestata presso l’Amministrazione di appartenenza e per i quali, a Robbiano di Mediglia (MI), il 15 ottobre 1974, rimane ucciso per mano delle Brigate rosse durante una operazione notturna per la quale si era offerto volontario».
FONTE: Muro della memoria/Rete degli archivi per non dimenticare

ROBBIANO DI MEDIGLIA

E veniamo a Robbiano. Che il “covo” sia caduto portando con sé alcuni materiali dell’organizzazione, peraltro periferici, ci costringe a riconoscere errori certamente commessi sul terreno della compartimentazione e dello stile di lavoro. Errori commessi e anche duramente pagati […]. Ma siamo combattenti e sappiamo imparare dagli errori, dalle delusioni e dalle sconfitte che la lotta inevitabilmente porta con sé. Siamo marxisti-leninisti e sappiamo che “combattere, soccombere, ancora combattere, ancora soccombere, combattere di nuovo fino alla vittoria finale” è una legge della storia. Riconoscere i nostri errori non significa però avallare le favole che su Robbiano si fanno circolare. A Robbiano non è caduta nessuna inchiesta fatta dalle BR, ma materiale di inchieste fatte pervenire alle BR. Le BR in nessuna occasione hanno fatto inchieste su Pinelli, Calabresi o su Bertoli. Hanno condotto, è vero, una inchiesta sulla morte del compagno Feltrinelli. Ma questa inchiesta non è caduta a Robbiano né è stata rinvenuta dalle forze antiguerriglia. Tutto ciò che è stato rinvenuto a Robbiano su Feltrinelli, Calabresi e Bertoli esprime il lavoro e gli eventuali punti di vista di chi lo ha realizzato autonomamente e non per conto dell’organizzazione. E del resto l’autore se ne è già assunto pubblicamente la responsabilità (“Abc” n.14, 10 aprile 1975).
FONTE: Soccorso Rosso, Brigate Rosse, Feltrinelli, Milano 1976

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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