Omicidio Esposito, il nuovo video smentisce la tesi dei Ris
Il video inedito presentato oggi in aula al processo per l’omicidio di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ucciso da un ultrà romanista in occasione della finale di Coppa Italia la sera del 3 maggio 2014, rafforza la tesi della parte civile. Le immagini – diffuse da la Repubblica tv, offrono una visuale del tutto diversa da quelle dei precedenti filmati messi in circolazione nei social network: partono infatti dall’esplosione dell’ultima bomba carta lanciata da un commando romanista contro un pullman di tifosi azzurri, vedono una ventina di tifosi attraversare la strada, scavalcare il guardarail e dirigersi verso la traversa dove sono scappati gli assalitori. Dal momento del salto della barriera da parte di Ciro Esposito al rumore del primo sparo passano esattamente undici secondi, decisamente troppo pochi perché i napoletani raggiungessero l’accusato, Daniele de Santis, lo pestassero selvaggiamente fino a quando questi riuscisse a divincolarsi, tirare fuori l’arma e sparare, secondo l’ultima ricostruzione dei Ris.
Più di un anno fa, quando ancora non era stata elaborata questa tesi investigativa, avevo provato ad argomentare l’impossibilità per un obeso vittima di un pestaggio di risollevarsi e fare fuoco, spingendomi a ipotizzare che a sparare fosse stato non Daniele De Santis ma un altro componente del gruppetto d’attacco: ora, nessun elemento suffraga la mia ipotesi ma quanto meno possiamo dire che in dieci secondi è impossibile che il romanista sia stato raggiunto dall’orda, pestato, messo in condizione di reagire, estrarre la pistola e sparare…
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