1° maggio 1976: muore Alex Panagulis, eroe della lotta ai colonnelli

panagulis

Il 1° maggio 1976, in un incidente stradale dagli oscuri contorni moriva in Grecia Alex Panagulis. L’eroe della resistenza al regime dei Colonnelli era impegnato in un’esplosiva inchiesta sui collegamenti tra esponenti politici della neonata democrazia e la dittatura.

Un partigiano contro i colonnelli

Il fatto che nei suoi ultimi anni di vita sia stato legato a Oriana Fallaci rappresenta per molti un disvalore ma Panagulis resta invece una figura radicale di antifascista democratico che non esita a praticare la lotta armata per abbattere la dittatura .
Un po’ come, mutatis mutandis, la sinistra borghese di  Giustizia e libertà che punta al tirannicidio mentre il Pci stalinista teorizza e pratica l’attendismo. In occasione del quarantennale il fratello di Panagulis, oggi deputato di Syriza, ha ricostruito la sua vicenda in una bella intervista a David Marceddu del Fatto Quotidiano:

“Bastava che la bomba fosse scoppiata un secondo prima e il dittatore  Papadopulos  sarebbe morto. Alessandro e tutti noi ne eravamo convinti: il regime dei colonnelli sarebbe finito allora”. Non ha dubbi, né pentimenti Stathis Panagulis, oggi deputato del parlamento greco eletto con Syriza. Da sei mesi, in dissenso dal premier Alexis Tsipras, è uscito dalla maggioranza: “Un governo di sinistra, ma che con la sinistra non ha nulla a che fare. Il cambiamento di politica da parte di Tsipras è stato terribile”.

Suo fratello Alessandro Panagulis è stato uno degli eroi moderni della Grecia. Per un soffio nel 1968 non fece saltare in aria l’auto del capo della giunta militare e per questo passò sei anni sepolto vivo in una cella, torturato e con una condanna a morte sulla testa. Domenica, primo maggio, saranno 40 anni esatti dalla morte di Alekos. Lo conoscono tutti così ad Atene e nel mondo. Pochi anni dopo la sua liberazione e la fine della dittatura, nel 1976 uno strano incidente automobilistico lo uccise sul colpo. 

Secondo alcuni periti italiani fu speronato da due auto. “Non si sa. Erano in tanti a dire che lo avevano ammazzato, ma non abbiamo mai avuto le prove. Aveva iniziato a pubblicare su un giornale i nomi di collaboratori della giunta fino ad allora sconosciuti e aveva in mano pure altri documenti”, ci spiega al telefono Panagulis con il suo ottimo italiano, imparato in tanti anni di esilio. “Alekos era un uomo che il sistema non voleva, per questo forse l’hanno fatto fuori”. LEGGI TUTTO

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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