Parigi brucia: il Bataclan è un locale di ebrei da tempo nel mirino degli ultrà islamici
Con l’attacco alla Francia non poteva mancare, come danno collaterale, il rigurgito complottista. E tra le tante varianti non è mancato il classico: nessun ebreo ucciso al Bataclan. Senza neanche tenere conto del fatto che lo shabbat inizia al tramonto del venerdì … Ma a spazzare via questa fandonia arriva da Parigi la notizia che il locale è di proprietà ebrea (secondo un giornale israelita i vecchi proprietari lo hanno ceduto a settembre), ha ospitato eventi e meeting della comunità, è stato oggetto di minacce e di progetti di attentati
Ciò chiarito, vediamo di fare il punto a partire dalle acquisizioni investigative. I terroristi morti sono 7, i quattro kamikaze e i tre incursori del Bataclan. Poiché ad operare sono state tre diversi commando, gli uomini bomba, i protagonisti dell’ecatombe nel locale, gli autori del raid ai ristoranti, è evidente che un gruppo di fuoco si è sganciato e messo in salvo, come dimostra il ritrovamento della vettura usata. Una decina di uomini ben addestrati e ferocemente determinati – combinando la modalità dell’attentato suicida desueto in Europa e del raid guerrigliero – sono stati sufficienti a provocare 129 morti (aumenteranno) e 350 feriti di cui un centinaio gravi. Sarebbe stata esclusa l’ipotesi che tra i guerriglieri ci fosse effettivamente il giovane siriano arrivato ad agosto in Grecia (sembra infatti che si tratta di un passaporto falso). I primi elementi sembrano confermare quanto emerso in occasione dell’assalto a Charlie Hebdo. Il primo identificato con certezza ha un passato di piccolo delinquente (senza però il passaggio in galera), è all’attenzione dei servizi francesi dal 2010 per legami con l’islamismo radicale, è stato presumibilmente in Siria per l’addestramento. I sopravvissuti al macello del concerto rock testimoniano infatti una grande confidenza dei tre killer con i fucili da guerra, E in Francia sono centinaia i reduci della guerra santa pronti a riprendere le armi … Parigi brucia e, nonostante le grandi misura di sicurezza, c’è da temere che l’incendio si diffonderà ancora.
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