7 febbraio 1981: muore Paul Mattick, dallo spartachismo al comunismo dei consigli
Paul Mattick è stato un comunista tedesco vicino alle posizioni consiliariste che in gioventù militò nella Lega di Spartaco. Paul Mattick nasce in Pomerania il 13 marzo 1904 in una famiglia operaia. Cresciuto a Berlino, già a 14 anni iniziò a militare nel Movimento Spartachista (Spartacists’ Freie Sozialistiche Jugend). Nel 1918 andò a lavorare come apprendista meccanico alla Siemens, dove, durante la rivoluzione tedesca, fu eletto delegato aziendale degli apprendisti nel consiglio operaio
La militanza giovanile rivoluzionaria
Coinvolto in molte azioni durante la rivoluzione, Mattick venne arrestato diverse volte e rischiò seriamente di perdere la vita in più d’una occasione. In questo periodo si radicalizzò seguendo la linea di opposizione dei comunisti e sostenendo le tesi consiliariste. Dopo la divisione del KPD e la formazione del KAPD nella primavera del 1920, entrò nella sezione giovanile del KAPD, la Rote Jugend, collaborando con il suo giornale. Nel 1921, a 17 anni, si trasferì a Colonia alla ricerca di un lavoro finché, scioperi, insurrezioni e un nuovo arresto distrussero ogni prospettiva di occupazione. Mattick era attivo sia come organizzatore sia come agitatore nel KAPD e nel AAU nella regione di Colonia, dove tra gli altri conobbe Jan Appel. Aveva anche stabilito contatti con intellettuali, scrittori e artisti che lavoravano nella AAUE fondata da Otto Ruhle.
L’emigrazione in America
Per il continuo declino della lotta di classe radicale e delle speranze rivoluzionarie – specialmente dopo il 1923 – ed essendo stato disoccupato per un certo numero di anni, Mattick emigrò negli Stati Uniti nel 1926, sempre mantenendo contatti con il KAPD e la AAU in Germania. Negli USA, Mattick portò avanti uno studio più sistematico e teorico su Karl Marx. In più, la pubblicazione delle principali opere di Henryk Grossmann, Das Akkumulations – e Zusammenbruchsgesetz des Kapitalistischen Systems (1929), giocarono per lui un ruolo fondamentale, in quanto Grossmann riproponeva la completamente dimenticata teoria dell’accumulazione di Marx, al centro del dibattito del movimento operaio. Egli riteneva la critica dell’economia politica di Marx non una pura questione teorica, ma, direttamente connessa alla sua pratica rivoluzionaria. Da questo momento si concentrò sulla teoria dello sviluppo capitalista di Marx e la sua logica fatta di inevitabili contraddizioni che sfociano in crisi che formano il pensiero politico del movimento dei lavoratori.
L’impegno negli IWW
Verso la fine degli anni ’20 Mattick si trasferì a Chicago, dove provò a unire diverse organizzazioni lavoratrici tedesche. Nel 1931, provò a far rivivere il Chicagoer Arbeiterzeitung, un giornale carico di tradizione, un tempo edito dall’anarchico August Spies e Joseph Dietzgen, senza successo. Per un certo periodo si unì agli Industrial Workers of the World (IWW), l’unica organizzazione sindacale rivoluzionaria esistente in America la quale, malgrado differenze settoriali o nazionali, riuniva tutti i lavoratori in un Grande Sindacato Unico. Comunque, l’età d’oro degli scioperi degli Wobblies era sostanzialmente terminato negli anni trenta e solo l’emergente del movimento dei disoccupati diede ancora al IWW un breve sviluppo regionale. Nel 1933 Paul Mattick redige un programma per il IWW provando a dare agli Wooblies una fondazione più marxista basata sulla teoria di Grossman, anche se non migliorò la condizione organizzativa. Pur nelle difficoltà organizzative (politiche e sociali, era disoccupato avendo perso il lavoro in fabbrica) partecipo attivamente ai movimenti dei disoccupati e alle occupazioni di case.
La corrente consiliarista
Dopo alcuni tentativi infruttuosi nell’esercitare un’influenza dal di fuori sul leninista Partito dei Lavoratori Uniti (United Workers Party, UWP), Mattick fondò un gruppo comunista dei consigli nel 1934 con alcuni amici che militavano originariamente nel IWW o erano stati dal UWP. Il consiglio rimase in stretto contatto con i piccoli consigli rimasti in Germania e nei Paesi Bassi, pubblicando l’International Council Correspondence, la quale divento un parallelo Anglo-americano della Rätekorrespondenz dell’olandese GIC(H).
A parte il suo stesso lavoro in fabbrica, Mattick sostenne non solo la maggior parte del lavoro tecnico di revisione degli articoli ma era anche l’autore della gran parte dei contributi che apparivano sul giornale. Tra i pochi volonterosi nell’offrire regolari contributi c’era Karl Korsch, con il quale Mattick venne in contatto nel 1935 e che rimase un amico personale per molti anni. Come i gruppi comunisti dei consigli in Europa si fecero sotterranei e scomparvero formalmente nella seconda metà degli anni 30, Mattick cambio il nome della rivista –dal 1938- in Living Marxism, e nel 1942 in New Essays anche per evitare la campagna anti-comunista. Attraverso Karl Korsch e Henryk Grossman, Mattick ebbe un contatto con il Horkheimer’s Institut fur Sozialforschung (‘Frankfurter School’). Nel 1936 scrisse un importante studio sociologico sul movimento dei disoccupati statunitensi per tale Istituto, che rimase però solo nei cataloghi e fu pubblicato solo nel 1969 dall’editore della SDS Neue Kritik.
La solitudine degli anni 50
Mattick ebbe solo occasionali attività politiche e pubblicistiche. Dagli anni 40 fino agli anni 50 Mattick studiò Keynes, e abbozzò una serie di note critiche e articoli contro la teoria e la pratica keynesiana. In questa opera egli sviluppò ulteriormente la teoria dello sviluppo capitalista di Marx e Grossmann al fine di spiegare criticamente i nuovi fenomeni e apparenze del capitalismo moderno. Sul piano personale vide stravolta la sua vita dalla fobia anticomunista della stagione del maccartismo e agli inizi degli anni 50 andò a vivere in campagna, dove riuscì a sopravvivere con lavori saltuari e la sua attività di scrittore.
Il fervore dopo il 68
Con i cambi generali della scena politica e il riemergere di un pensiero più radicale negli anni 60 Mattick diede altri importanti contributi. Un lavoro di rilievo fu Marx and Keynes. The Limits of Mixed Economy del 1969, che grazie alla sua traduzione in diverse lingue ebbe una certa influenza nei movimenti studenteschi . Un altro lavoro importante fu la Critique of Herbert Marcuse – The one-dimensional man in class society, nella quale rigetta con forza la tesi secondo la quale il “proletariato”, come Marx lo aveva inteso, era diventato un “concetto mitologico” nella società capitalista avanzata. Pur essendo d’accordo con l’analisi critica di Marcuse sull’ideologia dominante, Mattick dimostrò che la teoria della dimensionalità stessa esiste solo come ideologia. Marcuse successivamente affermò che la critica di Mattick fu la sola alla quale il suo libro fu soggetto. Negli anni 70 molti vecchi e nuovi articoli furono raccolti e pubblicati in varie lingue. Nell’anno accademico 1974-75 Mattick fu incaricato come “professore ospite” al Centro Universitario di Roskilde “rosso” in Danimarca. Qui tenne una lezione sulla critica di economia politica di Marx, sulla storia del movimento operaio e fece da co-referente a seminari con ospiti del calibro di Maximilian Rubel, Ernest Mandel, Joan Robinson . Nel 1977, completò il suo ultimo importante tour di lezioni all’Università di Città del Messico. Parlò nella Germania Ovest due volte: nel 1971 a Berlino e nel 1975 a Hannover. Negli ultimi anni Paul Mattick riuscì così ad avere un’audience nelle giovani generazioni. Nel 1978 una collezione principale di articoli scritti nell’arco di 40 anni apparve come Anti-Bolshevik Communism.
La fine e l’eredità
Paul Mattick morì nel Febbraio del 1981 lasciando un manoscritto quasi completato per un altro libro, che fu pubblicato successivamente da suo figlio, Paul Mattick Jr., Marxism – Last Refuge of the Bourgeoisie? “Marxismo –Ultimo rifugio della Borghesia?” Recentemente in Italia alcuni gruppi e case editrici hanno ripreso la pubblicazione dei testi di Mattick, compreso gli ultimi saggi usciti postumi, per le edizioni Sedizioni, e per la rivista «Connessioni per la lotta di classe».
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