A proposito di Peppone de Vivo, un comunista così …
Si è fatto un gran parlare di Peppone De Vivo, capo ultrà giallorosso morto nel 2015. Perché il figlio Jacopo è il fidanzato di Camilla Marianera, la praticante avvocato che avrebbe corrotto personale della procura romana per ottenere notizie riservate sulle indagini in corso su vari esponenti della malavita romana, tra cui il clan Casamonica. Falliti gli esami di abilitazione era riuscita a entrare nello staff dell’assessore alla sicurezza in Campidoglio. Del vecchio leader dei Fedayn si è ricordato il suo legame umano con Fabrizio “Diabolik” Piscitelli, ucciso per i suoi impicci con il narcotraffico, e i rapporti con i capi ultrà neofascisti .
Ha fatto bene, quindi, Dario Mariani ha pubblicare nei giorni scorsi una foto dell’assalto al camion-palco usato da Lama per sfidare alla Sapienza il movimento del Settantasette e consentire lo sgombero dell’Università occupata. Peppone, già militante di Lotta continua a Cinecittà e poi indagato per Guerriglia comunista. Peppone è il compagno in primissima linea con il volto coperto dal fazzoletto bianco. La formidabile memoria di Dario è stato decisivo per la ricostruzione delle vicende di quella banda di quartiere
- La battaglia di Piazza Venezia
- La spesa proletaria di Cinecittà
- Il nucleo antieroina uccide una trans spacciatrice
- Il debutto di Guerriglia comunista
- Quando la vittima è un tossico
- La campagna antifascista
Perché Peppone De Vivo era un comunista così, con due pugni …
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