Cronache xenofobe. 27 ottobre. 2 arresti a Brindisi per i pestaggi

La polizia ha arrestato a Brindisi due persone su ordinanza di custodia cautelare per aggressione con l’aggravante dell’odio razziale. Il raid risale allo scorso 19 ottobre scorso in danno di due stranieri, un ghanese e un senegalese. Si tratta di due brindisini di 35 e 42 anni.
Li avevano colti di sorpresa per strada e picchiati con mazze da baseball. Le vittime avevano riportato ferite giudicate guaribili entro i 30 giorni. Conduce le indagini la Digos della questura di Brindisi.
Uno dei due feriti è Elija, il segretario della comunità cittadina del Ghana. Vive e lavora a Brindisi da diversi anni. Lo hanno picchiato mentre tornava a casa dal lavoro.
L’altro è un ragazzo del Senegal. Risiede nel dormitorio, lo hanno aggredito mentre stava per raggiungere la Caritas.
In quella stessa serata ci fu un tentativo di aggressione a un terzo migrante. Lo avrebbe salvato l’intervento di un passante.
Secondo la Gazzetta del Mezzogiorno si sarebbe trattato di una rappresaglia per due episodi della mattina. Una 15enne aveva detto, infatti, di aver subito un tentativo di violenza da tre extracomunitari. Un altro straniero avrebbe danneggiato alcune vettura in sosta
Il gip: nessun profilo politico, pura rappresaglia
“Gli indagati hanno colpito alle spalle, con un bastone, due persone, individuate casualmente e che non conoscevano, solo per la loro nazionalità e per il colore della pelle e probabilmente a seguito di episodi che durante la mattinata avevano visto coinvolti cittadini extracomunitari quali autori di altri fatti delittuosi”.
E’ quanto scrive il gip Stefania De Angelis nell’ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pm Simona Rizzo.
La Digos ha arrestato i brindisini Paolo Ottonaro, 43 anni, e Piero Cerasino, 36 anni. I due non risultano legati a gruppi politici o movimenti simili, avrebbero agito in proprio secondo a mo’ di rappresaglia.
All’identificazione si è giunti anche grazie all’intervento di cittadini comuni che quando hanno saputo delle aggressioni a due persone incolpevoli, sono andati spontaneamente in questura.
I cittadini hanno fornito le immagini delle telecamere di video sorveglianza installate presso i loro negozi o case private.
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