Preiti ha agito da solo. Una cosa per nulla rassicurante…
Luigi Preiti ha agito da solo. Non sembrano esserci dubbi per i pm di Roma che hanno chiesto la convalida dell’arresto dell’attentatore di Palazzo Chigi. Non sono infatti emersi elementi tali da far ritenere che l’uomo avesse complici o che abbia agito su commissione. “Ero appostato davanti a Palazzo Chigi in attesa del passaggio di politici”, ha detto Luigi Preiti ai pm nel corso del primo interrogatorio subito dopo essere stato fermato. Preiti ha poi aggiunto che quando ha visto i carabinieri ”mettere le transenne ho mirato ai carabinieri”. Dunque la concreta possibilità di non potere colpire i politici, considerato lo spazio limitato nel quale poteva agire, ha spinto Preiti a colpire i carabinieri. In un fermo immagine acquisito dai filmati delle telecamere su Piazza Montecitorio si vede Luigi Preiti che prende distintamente la mira puntando contro i carabinieri. Nel filmato, secondo quanto si apprende, Preiti tende il braccio con la pistola per fare fuoco.
La Repubblica ci rassicura: non aveva mandanti né complici il “gambler” disperato che ha fatto fuoco domenica mattina durante il giuramento a Palazzo Chigi. E invece proprio questo dovrebbe preoccuparci di più: perché i “lupi solitari” sono molto più pericolosi ed è un fenomeno che sta cominciando a prendere piede in Italia.
Nelle discussioni circolate in Rete sono stati frequenti i riferimenti al “bombarolo” di Brindisi, un altro fallito che sbaglia bersaglio e se la prende con le vittime più facili, le studentesse che stanno entrando a scuola. Anche in quell’occasione scoprire nell’ordine che non erano stati i mafiosi (che sono delinquenti assai razionali), gli islamici (che fanno sempre brodo) e neppure Franco Freda (tirato in mezzo da un giornalista che ignorava che da anni si è trasferito in Irpinia) è servito a rassicurarci. Così alla fine il sintomo è stato rimosso.
Così tra un piccolo imprenditore impazzito nel profondo SudEst e un altro fuori di testa nel cuore del NordEst (il titolare di un supermercato venetista che ferisce il direttore della banca che non gli amplia il fido e si dichiara prigioniero di guerra) continuiamo a registrare la capricciosa casualità dei singoli episodi in cui soggetti segnati dalla frustrazione e dal risentimento personale impugnano le armi tipiche della violenza politica e sociale.

E se proprio vogliamo toglierci il pensiero, liquidando l’intellettuale Casseri, il pluriassassino dei senegalesi, suicidatosi a Firenze, come un depresso che ha sclerato, almeno la storia del “pentito” Roberto Sandalo, passato dal terrorismo rosso di Prima Linea al bianco della crociata antislamica, che infila una decina di attentati in solitaria prima di essere arrestato, ce la dobbiamo ricordare. Ed è quello che intendo fare domani, raccontandovela…
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