Il cassiere ha solo un attimo di imbarazzo ma non ci sono margini di dubbio: le banconote false sono numerose e di vari tagli, per un valore vicino ai mille euro. Per sua fortuna il responsabile del versamento irregolare è un cliente di vecchia data e di fama irreprensibile. Così la giustificazione è presa per buona. Si arricchisce così di un altro episodio la saga delle “primarie con pezzotto” che a Napoli, grazie alla fantasia dem, ha già una consolidata tradizione.
E’ una storia maledetta quella delle primarie democratiche a Napoli: il primo disastro era successo nel 2011, in occasione delle precedenti elezioni comunali. Erano in corsa due cavalli di razza, Cozzolino e Ranieri, rispettivamente pupilli di Bassolino e Napolitano. Tra voti inquinati nella periferia settentrionale e polemiche per le foto delle lunghe code di cinesi ai seggi, prevalse la decisione di annullare il voto, designando uno smorto funzionario del Viminale, maciullato alle urne. Una maledizione che si ripete: sono finite nel caos anche le ultime primarie per designare il segretario provinciale del Pd.
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