Razzismo e omofobia, il ministro Kyenge e il comma Ricucci

Esercitando la sottile arte del discernimento, la ministra Kyenge ha dimostrato di non essere una “nazionalista nera” trinariciuta ma una duttile politica italiana. Così, contro il vezzo politically correct che criminalizza ogni fischiata e scarica di male parole contro calciatori negri, ha invitato a valutare correttamente gli episodi di Firenze contro Balotelli:

“Bisogna essere molto lucidi per capire quando si parla di razzismo, quando di sport e di una sconfitta sportiva e quando di altre motivazioni che spingono le persone a fare determinate cose. Il razzismo è un tema che certamente va affrontato. Ma credo che in questo caso si debba anche vedere in quale momento sono stati fatti questi cori e ricondurli ai risultati delle partite”.

tutti frociLa stessa capacità non sembrano dimostrare i compagni dell’Arci-gay, che hanno reagito duramente a uno striscione di Lotta studentesca davanti al liceo Socrate di Roma. In questo caso, infatti, pur essendo notorie le posizioni assai radicali sul tema dei diritti degli omosessuali espresse da Forza Nuova, l’organizzazione di riferimento di LS, non credo si possa parlare di “attacco omofobo”, come fa il vicepreside della scuola:

«Questo ulteriore episodio delle scritte al nostro Liceo Socrate è inaccettabile – dice Mauro Castellani, vicepreside del Liceo Socrate – In queste ore stiamo sporgendo denuncia e chiediamo alle forze dell’ordine di identificare i colpevoli affinchè queste scritte non si ripetano più, in quanto nessuno in questa scuola si deve sentire preso di mira o offeso per il proprio modo di essere. La lotta all’omofobia è tra le principali azioni di questa scuola e proseguiremo in questa direzione»

In realtà l’espressione “fare i froci con il culo degli altri” è diventata di uso corrente dopo l’uso da parte di uno dei “furbetti del quartierino”. E non mi pare che nessuno abbia sollevato il caso di un linguaggio omofobo quando a usarla è stata Marco Travaglio, in un bellissimo pezzo sulle lotte no-Tav:

questo governo di morti e questa finta opposizione di morti, continuano a far combattere le loro guerre dagli altri, continuano come diceva Ricucci “a fare i froci con il culo degli altri”, con quello dei poliziotti costretti a atteggiarsi in assetto antisommossa e dall’altra parte la popolazione è costretta a scontrarsi con questi poliziotti.

Credo, infatti, e così la usa Travaglio, che sia solo un’espressione colorita per accusare qualcuno di “giocare con la pelle degli altri”. E quindi: ben venga l’appello della ministra. Guardia alta contro tutte le derive razziste e omofobe, ma occorre rifuggire dal cappio della pruderie.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

1 commento su “Razzismo e omofobia, il ministro Kyenge e il comma Ricucci

  1. Penso che il signor Mauro Castellani ed i responsabili dell’associazione citata debbano, invece di andare in questura e scrivere comunicati, andare da un psicoanalista.

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