14 dicembre 1979, Rivoli: i carabinieri uccidono Roberto Pautasso

Roberto Pautasso “Berto”, muore in un conflitto a fuoco con i carabineri davanti a una fabbrica di sedili di auto a Rivoli. E’ la notte, intorno alle 23, del 14 dicembre 1979 .  
“Berto” è uno dei tanti compagni della val Susa che aderisce al progetto guerrigliero di Prima Linea.

“Berto” nasce ad Avigliana il 9 agosto del 1958 da una famiglia operaia. La madre malata di sclerosi multipla, due fratelli e una sorella, tutti abitanti nelle case popolari di Condove. Inizia a lavorare a 14 anni come operaio generico nelle boite della valle. In seguito milita nei collettivi autonomi della Val di Susa. In particolare del Centro di Documentazione di Condove, che produce il giornale Senza padroni. Nel 1978 si fa qualche mese di galera perché sorpreso ad affiggere manifesti che chiedevano la liberazione di alcuni compagni dell’autonomia. 

La prima pagina della Stampa il giorno dopo

Era un terrorista. Aveva 21 anni il giovane ucciso venerdì notte nel conflitto a fuoco con i carabinieri a Rivoli, uno dei centri più popolosi dell’hinterland. E’ stato identificato ieri all’alba: si chiamava Roberto Pautasso. Viveva a Condove, un paesino all’imbocco della Val di Susa. Le Brigata Rosse ne hanno rivendicato con una telefonata a La Stampa la militanza promettendo questa rappresaglia: “Per ogni compagno caduto saranno passati per le armi 5 carabinieri”. Sull’autenticità della rivendicazione però gli inquirenti sono scettici.
Prima di cadere falciato da una raffica di mitra Pautasso è riuscito a sparare quattro colpi di pistola contro la pattuglia di militari. Adesso, il brigadiere Massimo Asnaghi, 30 anni, è grave alle Molinette, il suo collega Giovanni Serra, 32 anni, ha una spalla trapassata da una pallottola.

Il terrorista proveniva dall’area di Autonomia, nel novembre dell’anno scorso ha trascorso un breve periodo in carcere. Era stato sorpreso mentre affiggeva per le strade di Condove manifesti inneggianti a Marco Fagiano e Stefano Milanesi. Il primo, latitante, è ricercato per l’assassinio del magistrato Emilio Alessandrini, il secondo è in prigione accusato di appartenere a «Prima linea». Subito dopo l’identificazione di Roberto Pautasso sono state compiute perquisizioni in città, nella cintura e in Val di Susa. A S. Ambrogio sarebbero stati trovati documenti di Prima linea e delle Brigate Rosse.
I funerali, il 19 dicembre, vedranno un’ampia e combattiva partecipazione di compagni e proletari.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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