Saccheggi anti-Covid: il giudice smantella le accuse

L’11 marzo, sono cadute le accuse di devastazione e saccheggio a carico dei maggiorenni arrestati per l’assalto alle vetrine dei negozi del centro. Il giudice torinese Agostino Pasquariello non ha convalidato gli arresti, differenziando le posizioni dei 37 indagati: per sette ha disposto la custodia in carcere, per otto i domiciliari e per gli altri l’obbligo di dimora. Secondo il giudice il fermo non può essere convalidato perché “eseguito a oltre quattro mesi di distanza dai fatti“, un lasso di tempo che “rende difficile ipotizzare l’attualità di un pericolo di fuga“.

Per quanto riguarda la richiesta del reato di “saccheggio e devastazione”, riqualificata da Pasquariello, “non si condivide la qualificazione giuridica dei fatti operati dal pubblico ministero. E’ fatto notorio che il 26 ottobre si siano verificati episodi di violenza e di scontro con le forze dell’ordine ad opera di una frazione di partecipanti. Trattasi di singoli episodi di aggressione perpetuati da singoli individui in danno di singoli negozi. Nessun altro fatto è allegato e investigato dagli inquirenti“. In pratica: l’”indagine” si è limitata all’identificazione dei ragazzi ripresi nel video e ad elevare contro di loro una fattispecie di reato più grave rispetto ai fatti. Nella evidente convinzione che contro di loro, privi di qualsiasi “copertura” sociale o politica, si possa far di tutto.


“Non siamo alle banlieue parigine, però dobbiamo monitorare questo fenomeno per impedire, in un domani non troppo lontano, di avere a che fare con problemi analoghi”. Cosi’ il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, dopo la raffica di arresti conseguenti alle devastazioni e ai saccheggi avvenuti in centro città il 20 ottobre 2020, in concomitanza di una manifestazione contro i lockdown imposti dal governo per limitare i contagi da Covid-19.

“I responsabili – ha aggiunto il questore – sono soprattutto maghrebini di seconda generazione, la maggior parte nati in Italia e già con precedenti di polizia, quasi tutti residenti nelle periferie della città. La loro non è stata una ragazzata, il reato contestato è grave: devastazione e saccheggio”.

12 arresti, 24 fermi

Dodici persone sono finite in carcere. Per altre 24 sono stati predisposti provvedimenti di fermo. Un ragazzo è stato segnalato alla Procura dei Minori. Un ulteriore responsabile si trovava già in carcere per altri reati. “Gli scontri di quella sera – ha aggiunto il questore – non hanno nulla a che vedere con la manifestazione pacifica indetta dai commercianti. In piazza Castello erano anche
presenti ultras ed esponenti dei centri sociali. Chi ha commesso i saccheggi sono ragazzi appartenenti a bande autorganizzate. Si sono date appuntamento sui social per raggiungere il centro e ’fare casino’: una pagina nera per Torino”.

“Responsabili quasi tutti nordafricani”

Il dirigente della squadra mobile Luigi Mitola ha aggiunto che “i responsabili sono quasi tutti nordafricani. A questi si aggiungono italiani e rumeni, il più giovane ha 15 anni”. Uno dei fermati è legato alla banda dello spray, che nel 2017 provocò la mancata strage in piazza San Carlo alla finale di Champions.
Per il procuratore aggiunto Patrizia Caputo “questo episodio ha colpito la nostra città come piazza San Carlo. Si tratta di ragazzi che hanno quasi mostrato un atteggiamento di sfida. Molti abitano nelle periferie della città e hanno precedenti penali”.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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