Battaglia a Sacramento tra nazionalisti bianchi e antifa: decine di feriti
Sette accoltellati, nove ricoverati in ospedale, molti altri feriti che hanno evitato di recarsi al pronto soccorso. È molto pesante il bilancio degli scontri di ieri pomeriggio davanti al Campidoglio di Sacramento, sede del Parlamento della California.
Protagonisti del confronto nazionalisti bianchi e militanti antifascisti. A rafforzare i due schieramenti gli Skinhead del Golden State da una parte, il Movimento messicano dall’altre. Il rally, promosso dal Partito tradizionalista dei lavoratori, guidato dall’astro nascente del suprematismo bianco Matthew Heinbach, è stato autorizzato per protestare contro gli incidenti provocati all’ultimo evento elettorale in California di Donald Trump. I marciatori hanno dovuto fare i conti con centinaia di controdimostranti, convocati da Sacramento antifa. Questi hanno accolto i partecipanti al raduno, che arrivavano alla spicciolata, con lancio di bottigliette e insulti. Gli scontri sono cominciati immediatamente con una carica dei nazionalisti bianchi e si sono prolungati per una ventina di minuti.
Ryan Lenz, Editor on line del Southern Poverty Legal Center, la principale Ong antirazzista, spiega al Los Angeles Times che è improprio definire nazisti i nazionalisti bianchi: “I nazisti – precisa – invocavano l’ annientamento delle razze non ariane. I suprematisti puntano solo alla separazione. Heinbach è il David Duke di questa generazione.
Il Campidoglio e’ un luogo simbolo per i movimenti di liberazione delle minoranze etniche. Nel 1967 fu infatti teatro della prima clamorosa uscita pubblica delle Pantere nere, che invasero armati la sede del Parlamento, per contestare una legge statale volta a impedire le attività di ronda del movimento contro le brutalità poliziesche nei ghetti.
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