Sangue sparso, Emma Moriconi racconta la trasferta a Potenza e replica al mio intervento

 

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L’articolo del Quotidiano del Sud sul dibattito

In un lungo servizio per il suo “Giornale d’Italia” Emma Moriconi racconta la sua trasferta potentina, promuovendomi a interlocutore privilegiato della serata (e del terzo tempo) e di questo non posso che ringraziarla, anche per il garbo con cui accetta e fa proprie le critiche che le ho rivolto. Vi ripropongo quindi la parte del testo che replica al mio intervento dei giorni scorsi, rimandandovi a questo link per il testo integrale:

In questo ambito sottolineo il contributo al dibattito di Ugo Maria Tassinari: anche lui proviene da fila opposte alle mie ed ha il grande merito di avere – prima e meglio di altri – riflettuto a lungo sulle vicende che videro, negli anni di piombo, contrapporsi le due fazioni. Riflettuto, studiato, analizzato, compreso, a dirla tutta. Tassinari, da conoscitore non solo del tema, del periodo, dei personaggi, ma anche della natura umana, comprende immediatamente i limiti del film, sottolineando che manca “la dimensione di massa” e precisando immediatamente che la causa di questa mancanza è stato il basso budget a disposizione. Tassinari, da storico del periodo, deve rilevarlo: è corretto. Leggendo Tassinari mi torna in mente il contributo critico di Massimo Pedroni che, dalle colonne di River Flash, all’indomani della premiere al Barberini, parlava delle difficoltà che, insieme al mio gruppo di lavoro, ho incontrato per realizzare il film, a cominciare dai pochi fondi a disposizione, passando per gli imprevisti, finendo con i bastoni tra le ruote (vedi autorizzazioni negate e cose del genere). Pedroni tirò fuori l’argomento senza che io avessi fatto alcun accenno a queste vicende, e scriveva: “Emma Moriconi e tutti i suoi collaboratori, si sono assunti una grande responsabilità, stupenda e ammirevole. Che non fa sconti a nessuno, ed era ora. E non da più alibi a nessuno. Quando si ha un “progetto nell’anima”, ma è proprio e solo da lì che può e deve partire, nonostante tutto e tutti,  si fa, si può fare. Il dibattito non c’è, Emma e i suoi ce lo hanno dimostrato”. Ecco, Pedroni, mente libera, conoscitore della natura umana. Come Ugo Maria Tassinari, limpido nelle intenzioni e nei giudizi, nel bene e nel male.

Come pure è limpido quando parla di “scelta del ‘campione’ delle vittime” che definisce  “come sempre, arbitraria ma non capricciosa”, scrive. Un ‘campione’ che Tassinari definisce ‘equilibrato’ e ‘quasi perfettamente tripartito’ tra le vittime della violenza politica, di terrorismo e di uso improprio delle armi, in cui lo studioso inquadra “quattro fascisti uccisi dai compagni, tre compagni uccisi dai fascisti, tre fascisti uccisi dalle forze dell’ordine”. E poi sottolinea due “meriti”, sui quali ben pochi avevano fin’ora riflettuto: “non aver ceduto all’autoreferenzialità e al tribalismo identitario” e “aver respinto la logica vittimaria, rifiutando il dispositivo di demonizzazione dell’avversario e di angelizzazione della propria parte”. E c’è un altro aspetto che Tassinari coglie, e di cui nessuno aveva parlato prima: il personaggio di Giulia, che lo scrittore definisce “borderline tra attivismo di partito e passaggio alle armi” e che “si ferma al momento della realizzazione del sogno della vendetta ma non quando deve difendere i suoi camerati da un’aggressione a mano armata dei compagni”. Questo e molto altro scrive Tassinari, e molto altro ancora ci siamo detti, seduti a tavola, nella notte del 23 luglio, ospiti del nostro Luigi Modrone. Per esempio, dell’importanza per la vita umana, a cominciare dalla battaglia contro l’aborto fino alla lotta senza quartiere contro la pena di morte, entrambe rinvenibili in Sangue sparso. Ma vorrei chiudere questo piccolo resoconto della bella trasferta lucana sottolineando una cosa che scrive ancora Tassinari: “bisognerà pure cominciare a chiedersi perché i fascisti non si vogliono bene neanche tra loro …”. È una domanda sottilmente intelligente, che meriterebbe una risposta altrettanto intelligente e, soprattutto, sincera.

Emma Moriconi

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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