22 marzo 2021: è morto Sante Notarnicola, bandito rivoluzionario
E’ morto Sante Notarnicola. Sembrava aver vinto la battaglia con il Covid ma alla fine non ce l’ha fatta. Per la mia generazione Sante è stato mito e realtà, il dannato della terra che si fa soggetto politico rivoluzionario, il proletario di barriera che sceglie il più raffinato linguaggio, la poesia, per conservare la parola nel tempo dell’annichilimento. Domani tornerò sulla sua storia, sul suo ruolo. Oggi lascio la parola a chi lo piange straziato, assicurando il massimo scrupolo di completezza, scusandomi fin d’ora con chi non dovessi intercettare. Dopo la prima “infornata” gli aggiornamenti: Lanfranco Caminiti, Gianfranco Fornoni., Chicco Galmozzi…
Lanfranco Caminiti: un suo segno di affetto
ho visto sante a bologna due anni fa circa – mentre andavo “in tour” a presentare il mio librino sull’indipendentismo. la presentazione era in un’aula dell’università e sante arrivò, qualche minuto prima, con un giovane compagno. lucido ma affaticato – sarebbe andato via subito, mi disse. ci sedemmo su una panca e scambiammo un po’ di saluti e di chiacchiere – non ricordo davvero di cosa parlammo. non era importante. l’ultima volta che avevo visto sante – quarant’anni prima – era nella sua cella, forse a badu ‘e carros o forse a palmi. a me tutta la politica dei “comitati di lotta prigionieri” sembrava sbagliata. ma ero una voce isolata e mal sopportata: i carceri speciali erano nelle mani delle br. e tutta “la storia” dei detenuti comuni che si erano politicizzati si era schiacciata sulle br. parlammo, con sante, in quella cella – avevo rispetto ma anche le mie idee: anche di questo ho un ricordo vago. poi, le cose andarono come andarono. ma ritrovarlo lì, su una panca, dopo quarant’anni – mi sembrò, da parte sua, un segno di affetto verso di me. e per tanti, tanti versi – lo considerai una cosa preziosa.
Chicco Galmozzi: un mito che non ci ha deluso
Per noi, che venivamo da Lotta Continua e cantavamo “liberare tutti”, uomini come Sante o Giorgio Panizzari o Fiorentino Conti, erano dei miti.Poi li abbiamo conosciuti in carcere. E non ci hanno deluso.
Gianfranco Fornoni: un fratello maggiore
Conobbi Sante che già era in carcere da quindici anni, ai miei venticinque volle dire sentirsi proiettati in una dimensione temporale che ne faceva un fratello maggiore. A quindici anni avevo letto l’evasione impossibile e visto ” banditi a Milano” . Un compagno naturale, scaltro e ingenuo come sapevamo esserlo. Un punto e un uomo di non ritorno, come la nostra lunga generazione del secolo breve. In un multiverso di infiniti mondi possibili lo vedo per mille volte ancora scambiarsi dritte e poesie con Horst e Agrippino. Adios e ados, companero.
Oreste Scalzone: NO !, SANTEeeeeeeeee !
[* (da Paolo) ” Purtroppo mi tocca l’onere di darvi una notizia che non avrei mai voluto dare. Sante è morto poco fa. Stanotte ha avute delle complicazioni: febbre, diarrea, ecc. All’arrivo dell’ambulanza hanno riscontrato un’infezione estesa a tutto il corpo e circa mezz’ora fa abbiamo ricevuto dall’ospedale la notizia che non ce l’ha fatta ” ]
Mario Rossi: addio a Sante
Un addio a Sante. Compagno di mille battaglie , amico e sensibile poeta comunista.
Paolo Persichetti: sosterrai la volta del cielo
I guardiani saccheggiano le celle, infine mi presentarono la lista delle privazioni: «Da oggi un solo libro! Lo scelga…»Il vocabolario mi sembrò la scelta più ragionevole: per pensare, odiare e resistere… e magari vivere la notte e consumarla tutta intorno ad una sola parola.
Sante Notarnicola, Verdi elementari, Lyrikis, 2020
Fabia Andreoli Pellecchia: il più grande compagno
È morto Sante Notarnicola il più grande Compagno capo rivoluzionario di lotta delle carceri
Contropiano: un comunista per scelta
Pochi minuti fa ci ha lasciati Sante Notarnicola. Ragazzo del Sud, lavoratore, “bandito” (come disse al momento dell’arresto), prigioniero politico, poeta, maestro di vita e di rigore morale. Senza enfasi, senza strilli, con la serenità di chi sa scegliere secondo giustizia. Comunista per scelta di vita e cultura, non per appartenenza organizzativa. LEGGI TUTTO
I fratelli Abatangelo: sempre nel cuore
A rilanciare il post di Contropiano c’è anche Pasquale Abatangelo, quadro storico dei Nap. E il fratello ricorda con rabbia:
Nicola Abatangelo Sempre nel mio cuore e nelle nostre lotte, compagno Sante
Marco Galasso: Sante non c’è più
Un uomo speciale. Un grande compagno. Un carissimo amico al quale devo molto. Sincero e generoso. Ciao grande guerriero! Mi ha aiutato come nessuno. Mi fa star male questa notizia.
Davide Steccanella: poeta e rivoluzionario
Addio a Sante Notarnicola, rivoluzionario e poeta del ‘900 L’anima e il muro e L’evasione impossibile da leggere e rileggere
Valentina Perniciari: mai sarà un addio
In alto tutti i calici, in alto tutti i pugni chiusi, tutte le bandiere rosse e di libertà. Al più grande, a quello che tutto ci ha insegnato. Grazie di esser stato “il capo dei Dalton” per i miei figli. Per esser stato un maestro, un amico, un compagno di cibo buono e risate, di ulivi e libertà. Grazie, perché avevo 13 anni scarsi quando il tuo nome è entrato nel mio sangue cambiando tutto, per sempre, e sempre fino all’ultimo battito scorrerà dentro me il nome tuo.Ciao Sante.Mai sarà un addio. Mai sarà un addio. Sempre con noi, sempre sottobraccio alla libertà, a tutti quelli che la ameranno, per l’eternità
CIAO SANTE!
Paolo Morando: sembra ieri, era il 1992
È morto oggi a 83 anni e mi sembra ieri quando lo scoprii in questo album degli Assalti Frontali, ma era il 1992. È la voce di Sante Notarnicola e questa sua poesia, “La nostalgia e la memoria”, è oltre il tempo.
Samos Santella: un pezzo importante di nostra storia
Ciao Sante. Ci lascia un pezzo importante della nostra storia collettiva. Che la terra ti sia lieve.
“Poi, caro compagno,
nei cortili dopo gli idranti,
sono entrati i guardiani.
Avevano caschi,
scudi mazze e manganelli.
Ci siamo battuti,
a mani nude, noi.
E’ stata lunga la strada
dai cortili alle celle.
Qua e là: chiazze di sangue.
Nell’atrio per le scale
e nelle celle: sangue.
La primavera è stupenda
da queste parti, lo sai.
E sai che a volte
i passeri più piccoli
cadono dal tetto
della prigione.
Uno era finito
nel nostro cortile.
Volava in modo incerto,
era buffo. Io l’ho visto
quando, l’agente più giovane
del gruppo, lo colpì …
come fosse una palla
da baseball. Finì
appiccicato al muro.
Restò un attimo sospeso.
Poi cadde…Ridevano
tra loro i guardiani:
non voleva rientrare …
”Compagno, la primavera
è stupenda da queste parti…”
PALMI, 16 dicembre 1984
Barbara Balzerani: Ciao Sante!
IL GUARDIANO DELLE MACCHINE
Venni dal Sud
con la mia valigia di cartone
Il padrone gettò al volo
cinquanta lire
al guardiano delle macchine:
“Tieni ragazzo, divertiti!”
Le cinquanta lire
rotolarono sull’asfalto
fermandosi
vicino ad un tombino.
Soddisfatto il padrone
entrò nell’Hotel
con la sua puttana.
Guardai la moneta
allungai il piede
spingendola nel buco.
Pioveva. Lunga,
lunga la strada
per la periferia.
Quella sera
non presi il tram,
mi mancavano
cinquanta lire.
Venni dal Sud
con la mia valigia di cartone
S. Vittore 25 marzo 1970
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