Verso il 16 marzo/2. L’avviso palestinese non riguardava il sequestro Moro

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Come annunciato qualche giorno fa, avendo, come tanti italiani travolti dall’emergenza sanitaria, molto tempo libero, ho deciso di “anticipare” il lavoro di debunking a cui ci sentiamo chiamati in occasione del 16 marzo, festa solenne dei devoti del culto dei Misteri d’Italia.

Ci supporta in questo lavorio, oscuro ma non vano, le pietre miliari lasciate dalla ricerca storica di Marco Clemente e Paolo Persichetti. Oggi andiamo a ricostruire la leggenda metropolitana sull’avviso dei palestinesi che avrebbe preannunciato l’operazione delle brigate rosse contro il presidente democristiano

Il 20 aprile 1978, in pieno rapimento Moro, un ex appartenente ai Servizi di sicurezza del Venezuela fornisce al Sismi informazioni su due riunioni segrete tenute a Madrid e poi a Parigi nei primi mesi del 1978 sotto la direzione di una «Giunta di coordinamento rivoluzionario», la JCR (Junta coordinadora revolucionaria). La notizia, esposta in questi termini, era già nota alla prima commissione d’inchiesta parlamentare sul rapimento Moro (presieduta tra gli altri dal senatore Libero Gualtieri nel corso dell’VIII legislatura, 1979-1983).

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  Il Sismi ne aveva scritto all’interno di una Relazione (pag. 21-22) inviata alla commissione, dove forniva «elementi specifici di risposta in funzione dei quesiti posti alla Commissione Parlamentare d’inchiesta» [1].  Oggi siamo in grado di presentarvi nella sua versione integrale quell’appunto del 20 aprile citato dal Sismi. Si tratta di un testo di due pagine redatto senza intestazione, data, numeri di protocollo e altri riferimenti (lo potete visionare qui accanto) ritrovato tra le carte della direttiva Prodi depositate presso l’Archivio centrale dello Stato (Direttiva Prodi, “Caso Moro”, Fondo Ministero Interno Gabinetto Speciale, busta 11). LEGGI TUTTO

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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