Sequestro Moro. Il teste è assolutamente sicuro. E sbaglia tre brigatisti su tre

Senza alcuna esitazione. Perfettamente sicuro. Senza alcuna esitazione. Assolutamente sicuro. E’ un mantra quello che il testimone Giovanni Strambone recita la sera del 18 marzo 1978 negli uffici della Digos di Roma al pm Infelisi. Conferma così le dichiarazioni rese la mattina a un funzionario di polizia.

Strambone lavora come portiere e abita a via Salsomaggiore, una traversa della Camilluccia. La strada percorsa velocemente la mattina del 16 marzo è stata dalle auto di Moro e della sua scorta. L’uomo ha visto sul “Tempo” le foto dei venti presunti brigatisti sospettati per l’agguato di via Fani. Tre è sicuro di averli riconosciuti. E’ convinto di averne visti due in particolare. “Un uomo e una donna, per tre mattine di seguito, allo stesso posto, parlottare intimamente tra loro”. E così quei volti gli sono rimasti impressi: “Ricordo molto bene i tratti di quei visi”. Uno in particolare perché “assomigliava moltissimo a Martini il giocatore della Lazio”.

Neanche uno

Peccato che nessuno dei tre prescelti era stato alla Camilluccia nei giorni che precedono il sequestro. Vivono tutti e tre a Milano. Uno, Piero Del Giudice, è il capo, con Oreste Scalzone, dei Comitati comunisti rivoluzionari. La donna, Brunilde Petramer, moglie di Oreste Strano, un dirigente di “Rosso”, è stata marginalmente coinvolta nel sequestro Saronio, per uno dei tanti pasticci combinati da Carlo Fioroni,. Il “professorino” aveva il vizio di mettere in mezzo la gente senza informarla degli impicci che c’erano dietro. Il terzo invece è proprio un brigatista: Lauro Azzolini. E’ un capo vero, fa parte del ristretto esecutivo nazionale. Tre membri: Mario Moretti, Franco Bonisoli e lui. A via Fani quella mattina ce n’erano due. Per non decapitare l’organizzazione, in caso di insuccesso, era stato deciso di tenerne uno fuori. Lauro Azzolini, appunto.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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