L’organizzatore di Charlottesville: sono un sionista bianco
Richard Spencer, il padre della Alt-Right americana, il promotore della marcia di Charlottesville, il più grande raduno che si ricordi della destra radicale a stelle e strisce, chiede rispetto a Israele. In un’intervista a Channel 2 News, testata israeliana, ha sottolineato la sua identità di “sionista bianco”: “Noi non facciamo altro che chiedere – ha dichiarato – quello che Israele pratica nei suoi territori”. In realtà, però, alcune delle sue affermazioni più corrosive sono considerate intrise di antisemitismo: dal sostegno espresso a Trump a proposito della “deebraizzazione dell’Olocausto” al concetto ribadito nell’ultima intervista sulla “sovrarappresentazione degli ebrei nel sistema di potere”.
L’alleanza con Israele è invece un vecchio cavallo di battaglia della destra fondamentalista americana. Come ricordava Blondet in “I cavalieri dell’Apocalisse”, l’ultradestra religiosa americana supporta le frange estremiste dei “ricostruttori del Tempio” perché così, realizzando le Scritture, si anticipa la fine dei tempi, la battaglia di Armageddon e il Secondo Avvento. Le argomentazioni di Spencer sono invece più strettamente geopolitiche.
Nell’agosto del 2010, in un articolo pubblicato sul suo sito web Radix Journal, Spencer argomentò che a Israele conveniva un’alleanza con i nazionalisti bianchi americani, a fronte della minaccia di paesi confinanti ostili e muniti di armi nucleari.
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