Bologna, dieci a giudizio per uno stabile occupato per due anni da stranieri

Dieci persone sono state rinviate a giudizio a Bologna per uno stabile occupato per due anni in via Mura di Porta di Galliera. Lo sgombero nel luglio 2016 finì in tafferugli. Gli occupanti accolsero polizia e carabinieri ’accolti’ con acqua lanciata a secchiate dalle finestre della palazzina. Una perizia giudicò pericolante lo stabile occupato da stranieri, organizzati dal collettivo Social Log.
Il Gup Alberto Ziroldi ha rinviato a giudizio tutti gli imputati, difesi dall’avvocato Marina Prosperi. Le accuse sono invasione di edifici, disturbo del riposo, danneggiamento del contatore e furto dell’acqua potabile. Tre attivisti sono stati assolti per resistenza a pubblico ufficiale, reato in cui invece è stato riqualificato il getto dell’acqua.
Hera si è costituita parte civile, difesa dall’avvocato Patrizio Orlandi, per furto, danneggiamento e per la resistenza opposta ai tecnici andati a chiudere il contatore. Per la Procura era presente il pm Manuela Cavallo. La proprietà, difesa dall’avvocato Aldo Mayer, per ora non si è costituita.
L’occupazione di Mura di Porta Galliera suscitò all’epoca alcune polemiche in cittàà , quando erano presenti diverse palazzine occupate. Anche il sindaco Merola finì all’epoca indagato. Un esposto dei residenti lo accusava di non aver chiesto lo sgombero quando avrebbe dovuto. L’inchiesta penale è stata archiviata.
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