Strage del metrò di Tokyo: giustiziato il guru e sei membri della setta
Ci sono voluti 23 anni dai fatti e 12 dalla condanna definitiva ma alla fine la lenta giustizia giapponese ha punito sette responsabili della strage di Tokyo del marzo 1995. Applicando un rigoroso criterio gerarchico il primo a essere impiccato è stato Shoko Asahara, il capo della setta Aum Shinrikyo. Questo culto sincretistico millenaristico, una nuova religione che attinge dai due culti più pacifichi al mondo, induismo e buddismo, si rese responsabile degli attacchi compiuti nella metropolitana di Tokyo nel 1995 col gas sarin che costò la vita a 13 persone.
Il quasi cieco 63enne Asahara, il primo ad essere giustiziato, era stato nel braccio della morte per più di dieci anni per una serie di crimini commessi dal culto “Verita Suprema”, che idealizzava la fine del mondo: tra questi l’attacco con gli agenti nervini di 23 anni fa, che ha sconvolto il mondo e provocato un massiccio giro di vite contro il culto.
Alla setta ho dedicato un lungo capitolo di uno dei miei ultimi libri, che renderò disponibile on line appena metto mano all’archivio (sono in giro). L’aspetto più interessante, che giustifica gli esiti terroristici. è il richiamo a Shiva, la divinità del pantheon indù che rappresenta le forze della distruzione, come elemento vitale per la rigenerazione.
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