13 settembre 1974, Madrid: strage dell’Eta al bar dei poliziotti

Alle 14:35 del 13 settembre 1974, un potente ordigno esplode all’interno della caffetteria Rolando, situata al numero 4 di Calle del Correo a Madrid, a pochi passi dalla Direzione Generale della Sicurezza. L’attentato è costato la vita a tredici persone e ne ha ferite altre 71. Due morti e undici feriti erano agenti delle forze dell’ordine. La mensa era frequentata assiduamente dai membri di quel corpo.

Un attentato annunciato

All’epoca il settimanale Cambio 16, nel suo numero 150, pubblicava il seguente paragrafo, mai smentito: «Fonti relative al DGS confermavano le voci secondo le quali, giorni prima dell’attentato, sarebbero state emanate norme agli agenti di polizia nel senso di astenersi dal sostare accanto alle facciate del palazzo, cercando di non circolare davanti al portone e di non frequentare la caffetteria Rolando”. di Calle del Correo”, non è mai stato chiarito o risolto, nonostante le molteplici accuse e arresti che la polizia ha praticato poco dopo l’evento.

La retata contro gli intellettuali-supporter

Una retata colpisce una decina di presunti simpatizzanti sospettati di far parte della rete di supporto dell’Eta. Genoveva Foresta, moglie dello scrittore comunista Alfonso Sastre è autrice, con lo pseudonimo di Eva Forest, del libro “Operazione Ogro”, che ricostruisce l’attentato contro il premier Carrero Blanco. Sarà detenuta per tre anni. Mari Luz Fernández è fermata con i suoi parenti. Vicente Sainz de la Peña, regista teatrale è arrestato con la sua compagna María Paz Ballesteros. Lei, attrice, sarà prosciolta dopo dieci mesi di carcere.

Antonio Durán, è un operaio edile, Bernardo Badell, è pilota di Iberia, ed è arrestato con sua moglie María del Carmen Nadal. Lidia Falcón, avvocato, è una pioniera del femminismo spagnolo e della lotta per i diritti umani. Perseguitata dal franchismo, sua madre si suicidò in occasione di un suo arresto nel 1972. L’intellettuale più noto del gruppo è Eliseo Bayo, scrittore, prosciolto dopo vari mesi. In alcune delle loro case sono stati trovati “rifugi”, che la polizia ha definito “prigioni popolari”.

Una taglia milionaria

Oltre ai detenuti, la polizia e alcuni mezzi di informazione hanno accusato noti membri dell’ETA di aver partecipato all’attacco che non è mai stato rivendicato dall’organizzazione. Per la prima volta dalla guerra civile, è stata offerta la ricompensa di un milione di pesetas per la posizione di Juan Manuel Galarraga Mendizábal, alias Pototo. Il fuggitivo ha presentato alle autorità francesi le prove della sua permanenza in Francia il giorno dell’attacco.
El Pais 26 maggio 1979

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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