18-19.10.77: strage a Stammeheim, la Raf giustizia Schleyer

strage a stammeheim

In un’intervista al blog ControMaelstrom dell’ex prigioniero politico Br-Pcc Salvatore Ricciardi, scomparso due anni fa, Irmgard Moeller, l’unica sopravvissuta alla strage a Stammeheim, ricostruisce le drammatiche vicende di quell’anno che culminano nella strage di Stammeheim. L’esecuzione dei capi della Raf avviene mentre le teste di cuoio tedesche avevano compiuto un raid a Mogadiscio per liberare un aereo dirottato dalla resistenza palestinese. La risposta dei compagni per i prigionieri uccisi è l’esecuzione del presidente della Confindustria tedesca, Hans Schleyer, rapito il 5 settembre.

La seconda offensiva della Raf

Il 1977 fu un anno di crisi. A febbraio lo Spiegel pubblicò i documenti del caso Traube titolando “stato di diritto o stato atomico?”. Si scoprì inoltre che nel biennio 1975/76 si erano effettuate intercettazioni nelle celle di prigionieri, soprattutto della RAF.
Il movimento antinucleare si trovò di fronte al confronto con la questione della violenza. Se a febbraio a Brokdorf c’era stata una manifestazione pacifica dove i manifestanti non si lasciarono dividere tra buoni e cattivi, a Malville in Francia  la polizia fece un morto e numerosi feriti gravi.

Il 23 e 24 settembre si manifestò contro il reattore di Kalkar, 20.000 furono bloccati dagli sbarramenti della polizia con carri armati, elicotteri e un intero apparato militare. L’impreparazione a tale apparato militare venne definita “Kalkar Schock”.
Il movimento antinucleare non fu solo indebolito dall’aspro confronto con la polizia, si era anche orientato in maniera diversa nei contenuti. Non si parlava più del significato militare della cosa, ma di quello ecologico, del pericolo di fronte a una catastrofe nucleare.

La Raf vuole liberare i prigionieri

La RAF intanto cercava di liberare i suoi prigionieri. Durante il 1977 si consuma la seconda offensiva della RAF. Il 7 aprile ‘77 a Karlsruhe il “Kommando Ulrike Meinhof” assalta l’auto dove viaggia il procuratore generale Sigfried Buback. Uccide a raffiche di mitra lui, il suo autista e un poliziotto della scorta.
Il 28 dello stesso mese si conclude il lungo processo a carico di Baader, Ensslin, Raspe per gli attentati del 1972. Per tutti e tre condanna all’ergastolo.
Il 30 luglio un commando uccide il presidente della Dresdner Bank, Juergen Ponto nella sua casa in un tentativo di sequestro.
Il 5 settembre ‘77 a Colonia il commando “Siegfried Hausner” della RAF sequestrò il presidente della Arbeitgeber [Federazione degli Industriali] Hans Martin Schleyer uccidendo i tre agenti della scorta e l’autista. In cambio della liberazione di Schleyer il commando chiedeva la liberazione di 8 detenuti della RAF e il trasporto in un paese a loro scelta, così come la somma di 100.000 Marchi ciascuno.

La rappresaglia del governo

Due giorni dopo, 72 prigionieri finiscono in isolamento con il blocco totale dei contatti sia tra prigionieri sia con l’esterno, proibiti anche radio tv e giornali.  Una legge ad hoc legalizza l’operazione. L’approvano il 29 settembre. Le due unità di crisi uniscono potere legislativo ed esecutivo. Gli ordini del tribunale che sanciscono l’incostituzionalità dei provvedimenti e che  permettono un incontro tra prigionieri e avvocati sono ignorati.

A metà settembre il commando con l’ostaggio si trasferisce da Colonia a l’Aia per sfuggire alla pressione investigativa. Alla fine del mese il commando si divide: una parte si trasferisce con l’ ostaggio a Bruxelles e gli altri membri vanno a Baghdad per incontrarsi con membri della resistenza palestinese con la mediazione di un membro delle R.Z. (Cellule Rivoluzionarie). Nella capitale irachena Abu Hani propone un dirottamento aereo a supporto del sequestro Schleyer.

Il dirottamento aereo

Visto che le autorità non cedevano allo scambio il 13 ottobre un commando palestinese del S.A.W.I.O, con la supervisione di Abu Hani del PFLP/SC dirottò il Landshut, un Boeing 707 della Lufthansa della  linea Maiorca Francoforte, con 86 passeggeri a bordo, chiedendo la liberazione di una lista di prigionieri politici, tra i quali il vertice della RAF.
I giornali reazionari come il BILD chiedono l’ esecuzione di “terroristi” per rispondere a quella di ostaggi, pure sul giornale liberale FAZ si legge “non sarebbe il tempo di istituire un diritto d’emergenza contro i terroristi?” settori della  CSU chiedono la pena di morte.
Il 17 ottobre verso la mezzanotte un commando delle truppe speciali tedesche, il GSG 9, assaltò l’ aereo uccidendo tre dei quattro dirottatori e ferendo la quarta.

Dopo Mogadiscio la strage in carcere

La mattina seguente nelle loro celle di massima sicurezza del carcere di Stammheim (Stoccarda) vennero trovati morti Andreas BaaderJan Karl Raspe e Gudrun Ensslin, I primi due a seguito di colpi di arma da fuoco, la terza impiccata. Irmgard Moeller invece era ferita gravemente da quattro coltellate al petto.
La versione ufficiale parla di suicidi a seguito della notizia del fallimento del  dirottamento aereo, senza però riuscir a spiegare come avevano potuto saperlo e come potevano avere due pistole e un coltello in un carcere di massima sicurezza, trovandosi inoltre in isolamento da due mesi. Per l’estrema sinistra furono omicidi di stato.

Oltre alla seguente testimonianza della Moeller ci sono numerose incongruenze nella versione. Perché il mancino Baader teneva la pistola nella mano destra? Come ha fatto a spararsi da trenta a quaranta centimetri nella nuca? Perché il cavo elettrico con la quale la Ensslin si sarebbe impiccata si rompe al tentativo di sollevarla? Inoltre vennero rinvenute ferite che non avevano a che fare con l’impiccagione. Appare altresì strano che non ci fossero impronte sulla pistola di Raspe.

L’esecuzione di Schleyer

A seguito di questi avvenimenti la Raf uccide Schleyer e fa ritrovare il suo cadavere nel portabagagli di un Audi 100 a Mulhouse, in Francia. Il mese successivo venne trovata impiccata nella sue cella, anche Ingrid Schubert, un’altra prigioniera della RAF di cui era stata chiesta la liberazione. Permangono gli stessi dubbi, tanto più che lei, a differenza dei tre ergastolani, sarebbe uscita nel 1982.

Gli altri caduti della Raf

Nei due anni successivi le forze dell’ordine altri tre membri della RAF.  Willy Peter Stoll (a Duesseldorf il 6 settembre1978), Michael Knoll (24 settembre 1978 presso Dortmund) ed Elizabeth Von Dyck (a Norimberga il 4 maggio 1979). Rolf Heissler scampò invece alla morte solo perché riuscì a ripararsi la testa con una cartellina che deviò il  colpo mortale.
Nella società tedesca si assistette ad un operazione di massiccia censura di tutto ciò che mostrasse simpatia per i movimenti di liberazione. Persino un pezzo teatrale come “Antigone” (di Sofocle) venne censurato. L’interdizione dall’impiego, la limitazione dei diritti della difesa e la censura furono criticati dal tribunale Russell.

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Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

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