25 gennaio 1980. Le Br genovesi attaccano i Carabinieri: due morti, un ferito
A Genova, il 25 gennaio 1980, un commando attacca un’auto dei Carabinieri. I brigatisti rossi uccidono, con numerosi colpi d’arma da fuoco esplosi a distanza ravvicinata, due militari e ne feriscono uno. Le vittime sono il colonnello Emanuele Tuttobene e l’appuntato Antonio Casu, conducente dell’automezzo di servizio sul quale si trovava l’alto ufficiale.
L’agguato di Genova
Resta invece “soltanto” ferito il generale dell’Esercito Luigi Ramundo, che si trovava a bordo dell’autovettura. Fu lui a dare l’allarme e a chiamare i soccorsi, telefonando dalla portineria del palazzo di fronte al luogo dell’attentato.
Nel volantino di rivendicazione dell’attentato si sosteneva che il colonnello Tuttobene era «il comandante della struttura di spionaggio dei Carabinieri che lavora in strettissimo rapporto con la Nato». L’attentato fu rivendicato dalle Brigate rosse-colonna “Francesco Berardi”, dal nome dell’impiegato dell’Italsider che si era suicidato in carcere tre mesi prima dell’agguato (il 24 ottobre 1979). Era stato arrestato a seguito della denuncia sporta contro di lui da Guido Rossa, il sindacalista ucciso dalle Brigate rosse il 24 gennaio 1979.
La campagna contro le forze della controguerriglia
L’assalto conclude la campagna delle Brigate rosse contro le “forze della controguerriglia”, aperta a Roma il 9 novembre 1979. In sei distinti assalti (tre a Roma, uno a Milano, due a Genova) uccidono sei poliziotti e quattro carabinieri. A Roma l’attacco è organizzato con tre singoli agguati contro “poliziotti di quartiere”. L’episodio più “grave” è l’agguato milanese dell’8 gennaio 1980, che vede tra gli autori Mario Moretti e Barbara Balzerani, trasferiti nel capoluogo lombardo per rinforzare la colonna Alasia dopo gli arresti del febbraio 1979.
In quella che passerà alla storia come la “strage di via Schievano” è “annientata” una pattuglia della Digos: tre i morti. L’assalto del 25 gennaio, che puntava a figure di vertice dell’Arma, era stato preceduto da un altro agguato a una pattuglia dei carabinieri, con due vittime, il 21 novembre 1979.
La risposta dei carabinieri arriverà due mesi dopo, a Genova, con la strage di via Fracchia.
Lascia un commento