30 maggio 1979: arrestati per una soffiata Valerio Morucci e Adriana Faranda

valerio morucci“Se volete arrestare Valerio Morucci e Adriana Faranda andate al quarto piano di viale Giulio Cesare 47”. E’ una soffiata secca quella che porta le forze dell’ordine nel covo-appartamento di Prati mettendo fine alla latitanza dei due super-ricercati. Intorno alla loro cattura si era gonfiata una narrazione paranoica che, collegando l’ospite, Giuliana Conforto, una docente di fisica amica di Franco Piperno, al padre Giorgio, n.1 delle spie sovietiche in Italia, attribuiva la cattura a qualche oscuro disegno del Kgb. E invece no.
Un paio di anni fa a svelare il mistero è stato,  in Commissione Moro, Nicola Mainardi, maresciallo della Polizia in pensione. Furono i gestori di un autosalone che avevano venduto ad Adriana Faranda due auto, una Citroen nel ’76 e una A112 nel ’77. “Furono proprio Bozzetti e Andreini a portarci al covo. Loro andarono avanti, si incontrarono con i due con la scusa di fornirgli documenti falsi, attività realizzata nell’autosalone”, una copertura per traffici illegali. In cambio della soffiata furono forniti ai due i passaporti  per un soggiorno all’estero di 20 giorni. Ricostruzione confermata dall’allora capo del commissariato della zona Montesacro, Ansoino Andreassi, un poliziotto che ha fatto una carriera importante.
Nel covo cade anche il cospicuo arsenale che Valerio Morucci si era portato uscendo insieme alla Faranda e pochi altri militanti dalle Brigate rosse, in dissenso con la condanna a morte di Moro. Armi che erano il frutto della sua attività intensa di accumulo lungo l’arco di dieci anni di lotta armata e che aveva portato in dotazione quando era entrato nelle Br. Le regole brigatiste però prevedevano che i depositi erano collettivi e i fuoriusciti avevano diritto di portare con sé soltanto l’arma personale. Quindi per le Br Morucci era comunque colpevole di “furto” ai danni dell’organizzazione. Un’infrazione disciplinare considerata molto grave e che si era andata a sommare con il sospetto che i due ex potoppini avessero agito da quinta colonna degli autonomi “trattativisti”.
Alla fine del mese di febbraio del 1979, in seguito a contrasti politici, alcuni militanti (tra cui Valerio Morucci e Adriana Faranda) si staccano dalle Brigate Rosse. La loro posizione viene esposta nel documento “Fase: passato, presente e futuro”. Gli stessi, tra febbraio e marzo del 1979, assieme ad alcuni ex militanti dei Comitati Comunisti Rivoluzionari, delle Formazioni Comuniste Armate e dell’area dell’Autonomia operaia romana, danno vita al Movimento Comunista Combattente, formazione, che poco dopo confluisce nel Movimento Comunista Rivoluzionario.

Ugo Maria Tassinari è l'autore di questo blog, il fondatore di Fascinazione, di cinque volumi e di un dvd sulla destra radicale nonché di svariate altre produzioni intellettuali. Attualmente lavora come esperto di comunicazione pubblica dopo un lungo e onorevole esercizio della professione giornalistica e importanti esperienze di formazione sul giornalismo e la comunicazione multimediale

3 Comments on “30 maggio 1979: arrestati per una soffiata Valerio Morucci e Adriana Faranda

  1. 2) Penso alla tragica vicenda dell’alpinista Castiglioni (suo parente tra l’altro), arrestato e poi morto sul ghiacciaio durante un tentativo di fuga dopo un incontro clandestino con Tutino in Svizzera; penso ai Montoneros (Francisco Reinaldo Urondo “Paco” e la sua compagna) da lui intervistati e subito dopo scoperti ed eliminati (vedi due suoi articoli su “Linus”, maggio e agosto 1976).
    Ci sarebbe anche altro, ma mi fermo qui. E pace all’anima sua.

    Nella nota 2 a “Simboli misteriosi e ipotesi inquietanti…”) con “ci sarebbe anche altro” mi riferivo proprio a questa vicenda…
    Solo come ipotesi naturalmente (resta sempre valida l’altra, quella della “sfiga”)
    GS

  2. questo l’articolo da cui la Nota 2 (vedi sopra):

    http://www.rivistaetnie.com/movimenti-liberazione-simboli-71095/

    Il riferimento ovviamente era a Saverio Tutino (visti i “precedenti”: Castiglioni, montoneros…) all’epoca compagno della Conforto (tra l’altro – per “sentito dire” – con i due latitanti sarebbero andati anche al cinema qualche volta…);
    altro non so…segnalavo solo la coincidenza…
    Ricordo comunque che all’epoca la cosa mi venne segnalata da un dirigente locale del PotOp Veneto che sembrava ben informato…
    E comunque ormai è acqua passata…non intendevo certo riaprire vecchie questioni irrisolte
    GS

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